Santa M. di Montevergini - Chiese sconsacrate

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
Chiese sconsacrate
Vai ai contenuti

Santa M. di Montevergini

CHIESA DI MONTEVERGINI
Costruzione seicentesca di Andrea Vermexio (1622) commissionata dal Barone Giovanni Nava di Bondifè ricordato nella cartella del cantonale destro della facciata («D.O.M. Templum Hoc Mons Virginum Appellatum Pietatis Gratia Joannes Nava Bondifè Baro Aere Proprio Erexit Anno MDCXXV»). Il primo ordine del prospetto è di linee chiaramente vermexiane, il secondo è stato più volte manomesso. L'interno, ad unica navata, crollò a causa di una violenta incursione aerea il 10 luglio 1943; d'allora nessun tentativo di restauro è stato fatto.




Elegante costruzione barocca costruita subito dopo il terremoto del 1693, attribuita a Luciano Caracciolo (lavori dal 1695 al 1703).
Si tratta con molte probabilità della prima chiesa ricostruita dopo il sisma. Risorse in un clima di grande fervore architettonico forse ad opera di quel «Lucianum Caracciolo Caput Magister Regiarum fabricarum huius Urbis» di cui parlano i Bandi del Senato di Siracusa dal 1695 in poi (Archivio di Stato di Siracusa, Bandi del Senato di Siracusa dal 1693 al 1702, voli. 23, 24). Il Caracciolo, nel corso della ricostruzione della città, fu il massimo responsabile tecnico. A lui erano affidate le valutazioni statiche, le perizie, i sopralluoghi e i piani di intervento.
La Chiesa della Badia è ad unica navata ampia e profonda. Il prospetto di notevoli dimensioni è scandito da più ordini architettonici; il primo ordine decorato dal portale a colonnine tortili è diviso dal secondo tramite la cancellata continua in ferro battuto. Il secondo ordine chiuso da un cornicione timpanato è seguito da un gioco sinuoso di decorazioni plastiche e di sagome ridonanti tipiche del barocco siciliano del primo Settecento.
La Chiesa seicentesca di Santa Maria di Montevergini, comprendente l'attiguo Convento Benedettino, è uno delle più importanti testimonianze della Siracusa monastica. Essa è ubicato tra la Via delle Vergini e la Via Santa Lucia alla Badia. L
a costruzione di questo complesso monastico risale al 1555 e venne guidata da Osorio Vega (allora Governatore di Siracusa), che fece costruire questo complesso monastico nel punto in cui sorgeva il trecentesco Monastero cistercense consacrato a "Sant'Eustachio" (crollato durante un sisma avvenuto nella prima metà del 500). Nel 1624 a questo Monastero venne affiancata la barocca Chiesa di Santa Maria di Montevergini, voluta da Giovanni Nava Barone di Bondifè (feudo anticamente ubicato presso Melilli) e progettata dall'architetto Andrea Vermexio. La Chiesa e il Convento vennero danneggiati dal terremoto del 1693 ma non subirono nessun crollo essendo edifici di costruzione piuttosto recente per quegli anni. Dal 1866 la Chiesa e il Convento furono chiusi al culto in seguito alla legge che requisiva gli averi delle corporazioni religiose e tutte le opere d'arte (statue, tele ecc...) vennero affidate ad altre Chiese. Durante i bombardamenti del 1943 la volta della Chiesa di Santa Maria di Montevergini crollò irreparabilmente tanto che è stata ricostruita soltanto recentemente. Visto che non era più possibile più riportare l'interno della Chiesa come un tempo (malgrado si sia cercato di ricostruirlo simile all'originario) la Chiese è divenuta nel 1997 sede della Galleria Civica di Arte Contemporanea.


CHIESA DI MONTEVERGINI via S. Lucia

  

Annessa al monastero, fu costruita da Andrea Vermexio nel 1625 su commissione del barone Giovanni Nava da Bondifè, come si può leggere nel cantonale destro della facciata. Alla famiglia Nava fu concesso il privilegio di seppellirvi i propri congiunti. Nel primo ordine il prospetto della facciata ha mantenuto lo stile vermexiano, mentre il resto è stato varie volte manomesso. L'interno della chiesa è ad una navata. Nel 1830 venne restaurata con l'aggiunta di colonne a stucco negli altarini e dipinti nel soffitto. L'altare maggiore fu ornato di pregevoli marmi con paliotto, gradinata e sacra custodia. A seguito della legge di soppressione fu ceduta al monastero delle Cinque piaghe. Nel luglio del 1943 a seguito dei bombardamenti crollò, ora i recenti restauri le hanno restituito il primitivo aspetto.



Torna ai contenuti