Chiesa San Domenico
Il testo è tratto da: Architettura religiosa in Ortigia di Lucia Acerra
stampato nel 1995 da: EDIPRINT
CHIESA DI SAN DOMENICO piazza San Giuseppe
Interno della chiesa di San Domenico
Era la chiesa del convento omonimo sito nell'attuale piazza S. Giuseppe. Fu costruita nel 1222 e dalla descrizione di A. Privitera nella citata cronaca, possiamo immaginarla grandiosa e ricchissima di decorazioni e di arredi tanto da essere tra le più belle di Ortigia. Aveva nove altari : entrando a destra quello di S. Tommaso d'Aquino, poi quello del Crocifisso ricco di reliquie, dopo quello di S. Raimondo e poi quello di S. Vincenzo Ferreri. A sinistra gli altari della Deposizione, della Madonna dei poveri in marmo pregiato e con lo sportello del tabernacolo in agata. Vicino all'altare si trovava un mausoleo di marmo e in un medaglione del bassorilievo si poteva vedere l'effige del fondatore appartenente alla famiglia Arezzo. Veniva dopo l'altare di S. Pietro martire e quello della Madonna del Rosario dove si trovava il corpo del beato Pietro Xueres, ora in S. Tommaso. L'altare maggiore, consacrato a S. Domenico, era sormontato dal grandissimo quadro del santo che, nel gennaio del 1873, fu trasportato nella chiesa di S.Francesco d'Assisi. Nelle pareti laterali, sopra gli altari, si trovavano i quadri rappresentanti i misteri gloriosi del Rosario a destra, e a sinistra i misteri gaudiosi. Il coro si trovava sopra la porta principale ed era sostenuto da due grosse colonne tortili di pietra bianca. In questa chiesa, nel 1496, furono celebrati i funerali del Governatore della Camera Reginale Giovanni de Carderas, il cui sepolcro in alabastro, che ora ammiriamo al Bellomo, fu collocato accanto all'altare di S. Tommaso d'Aquino. Dopo il terremoto la chiesa fu restaurata con le offerte dei devoti della statua della Madonna della neve, detta Madre dei poveri, opera del Gaggini, fatta eseguire nel 1607 dal conte D. Onorato Gaetani e che ora possiamo vedere in Cattedrale.