San Nicolò ai Cordari
Siracusa chiesa di San Nicolò ai Cordari
Siracusa chiesa di San Nicolò ai Cordari.
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Siracusa chiesa di San Nicolò ai Cordari.
La chiesa di San Nicolò ai Cordari, si trova in Siracusa, nel Parco Archeologico della Neapolis, sopra il sito dove in epoca Paleocristiana, c’era una struttura religiosa sotterranea con struttura basilicale, come evidenziato da Francesco Saverio Cavallari, il quale, ritrovò una stanza sepolcrale convertita in stalla e numerosi Loculi intagliati nella roccia coperti da lastre di tufo, alcuni in parte distrutti.
Venne edificata dai Normanni nell’undicesimo secolo d.C., che la dedicarono a San Nicolò di Mira loro Santo protettore.
L’edificio è a pianta rettangolare, orientato in direzione est-ovest, con ingresso laterale da un piccolo portale che immette nella navata illuminata da finestre a strombo e nell’abside semicircolare nel quale sono tre graziose strette finestre.
Nella chiesetta, secondo gli storici, furono celebrati i funerali di Giordano, morto a Siracusa, il 15 o 19 sett. 1092, figlio illegittimo del conte Ruggero Altavilla.
Nel 1577, la chiesa, venne assegnata ai Cordari, ai quali deve la denominazione, come dimostra il simbolo sul portale laterale.
I Cordari erano artigiani fabbricatori di corde, operanti nella vicina Grotta dei Cordari all’interno delle Latomie del Paradiso.
La chiesa, in epoca medievale, venne abbandonata e sconsacrata e fu adibita a deposito di grano.
L’attuale edificio, proprietà della Curia Arcivescovile, venne restaurato nel 1990 e, nel corso dei lavori, nelle fondamenta, sotto il pavimento, oggi ricoperto con plexiglas trasparente, vennero scoperte antiche sepolture risalenti al I-III secolo.
Ristrutturato nel 1955, l’edificio, utilizzato come centro di accoglienza turistica, divenne un piccolo museo di foto d'epoca del parco archeologico.
Sotto la chiesa, si trova la “Piscina Romana”, la quale, in realtà, era un grande serbatoio d’acqua, dal quale, tramite condotte idriche scavate nella roccia, forse in uso già per le cerimonie sacrificali nell’Ara di Ierone, e, in epoca romana, per le naumachie e i giochi dell'Anfiteatro romano.
Secondo alcuni, l’impianto idraulico pare che fosse alimentata, tramite una condotta lunga oltre 1 km, da una sorgente che era a circa metà dell'attuale Viale Scala Greca, confermata da due orifizi nelle pareti, uno dei quali era a diretto contatto con un acquedotto retrostante che terminava nell'Anfiteatro.
Secondo gli storici, in epoca Bizantina, venne adibita a Basilica, rilevabile dalla equilibrata distribuzione dei pilastri e dalla distinzione delle navate e utilizzata per la sepoltura dei Santi Martiri, non identificati per mancanza di elementi decorativi.
La così detta Piscina e i sotterranei, negli anni della Pestilenza del 1600, vennero utilizzati come fossa comune.
La “Piscina romana”, oggi, presenta le pareti maggiori scavate nella viva roccia, e quelle minori, realizzate con grossi conci di pietra calcarea senza malta cementizia.
Di forma rettangolare, da nord a sud misura metri 20 per metri 7 circa, profonda metri 5 dal piano di campagna, ed è suddiviso in 3 navate con una doppia fila di pilastri su basi quadrangolari, formati da grossi blocchi legati da malta cementizia sui quali poggiano gli architravi a piattaforma sormontati da volte a botte.
La Basilica di S. Nicolò dei Cordari è una chiesetta dell'XI° sec. d.c., che quale conserva, della sua antica costruzione, il portaletto laterale con sopra lo stemma simbolo dei cordari e l'abside con tre strette finestre. Vi si celebrarono i funerali di Giordano, figlio del conte Ruggero (1093) (morto il 18-19 Settembre?).
Nel 1577 venne concessa ai cordari e divenne una chiesa di corporazione, non distante dal loro cantiere, la Grotta dei Cordari. Costruita su una balza rocciosa, è orientata est-ovest, misura metri 16 x 8 e ha pianta rettangolare a unica navata che termina con abside semicircolare. Fu costruita su una piscina romana di forma rettangolare, visibile solo dall'esterno.