Cuba - Cassibile

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
Cassibile
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Cuba

Cuba o Cubba, dall'arabo Qubbah che significa «volta, stanza a volta».

E' località posta fra Longarini e il mare, lungo la costa è compresa fra Ognina e Fontane Bianche.

vedi anche: https://www.antoniorandazzo.it/castellietorrimedievali/torre-cuba.html

Vignazze


Onde chiarire la toponomastica del luogo, leggiamo quanto scrisse P. Orsi (224). «La Cuba, oggi proprietà del cav. Luigi Vinci di Siracusa, è una di quelle torri, che a tratti si elevano lungo la costa, ma a breve distanza da essa, e che costrutte nel 1500-1600 servivano a tutelare la gente e le proprietà della campagna dagli sbarchi improvvisi e minacciosi dei barbareschi; sorge ad una dozzina di chilometri a S-0 di Siracusa, in aperta e piana campagna a meno di un chilometro dalla angusta baia di Ognina.

Nulla di ragguardevole presenta la torre circolare, oggi trasformata in abitazione signorile, ma il solo nome di Cuba erami indizio non sospetto di maggiore antichità, avendo notato che nella regione siracusana si indicano con tale nome le costruzioni a volta, o meglio a cupola.

ingresso attuale alla torre e alla masseria


Non è quindi a dire quale e quanta sia stata la mia sorpresa, nello scoprire che la torre era impostata nientemeno che sopra una magnifica cupola bizantina, la quale colle sue solidissime pareti perimetrali sosteneva l'immane pondo della soprastante costruzione.

La chiesa è sotterranea, e nel suo stato attuale d'interramento dista dal piano di campagna m. 3,75; ma trasformata in cantina venne il suo interno riempito di una massa di materiale della potenza di m. 2,70; per modo che il piano antico ed originale della chiesa trovasi, come vedremo, a m. 6 circa sotto il suolo attuale che non ha subito nessuna modificazione che quello che era in antico... La chiesa ha forma semplice e chiara; una croce greca sormontata da cupola depressa, con tre grandi absidi, ed un atrio che la precede; ma perchè essa, costruita in aperta campagna, ed in solidissimo terreno, sia stata quasi sotterranea, è un problema che mi son fatto, senza saperne dare adeguata spiegazione. La roccia, un calcare tufaceo, detta in paese giuggiolena, si trova qui a piccola profondità: cioè a mezzo metro. I costruttori dovettero dunque aprire un grande cavo, o latomia, nel quale innestarono la fabbrica, rivestendo di muratura la elevazione delle pareti perimetrali, mentre il piede non meno che il pavimento della chiesa rimase di viva roccia... Ciò che non si sa, è se essa servisse ad un grosso abitato come quello di Cittadella (fra Vendicari e San Lorenzo) o se fosse una chiesa isolata, in mezzo alla campagna; mi si assicura che il grande cortile della fattoria nel cui mezzo essa sorge sia pieno di avanzi di fabbricati, alcuni dei quali io constatai «de visu» nel limitrofo giardino, e contenevano ancora una quantità di dolia colossali fatti a pezzi ; era dunque un magazzino di campagna, la cui età mi sembra di qualche secolo anteriore ai tempi bizantini. Nè le agiografie, nè gli scarsi documenti storici riferibili ai primi secoli del medioevo ci recano alcun sussidio circa il nome della chiesa e del borgo, che sorgeva alla Cuba, la quale in tanto silenzio, resta documento insigne di quella architettura bizantina, di cui ogni ricordo fu cancellato anche nelle maggiori città». La Cuba in effetti non fu una chiesa. Alla luce degli ultimi studi è stato accertato che si tratta di una cappella funeraria. (224) Sicilia Bizantina. Voi. I, 1942 alla pag. 46 e seg.

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