via delle Carceri vecchie
5/F - VIA CARCERI VECCHIE.
La Via Carceri Vecchie, stretta e tortuosa, ricca di ricordi medievali, ha la funzione di collegare la Piazza del Duomo direttamente con la Porta Marina. Il nome le deriva dalle carceri vecchie del Palazzo del Barone della Targia. Il suo tracciato, di origine sicuramente medievale, è segnato da un'architettura mista, risalente a varie epoche. Notevoli sono gli elementi strutturali gotici riutilizzati nel Seicento e nel Settecento. Il Palazzo al n. 11 ha strutture medievali nella fondazione, un portale quattrocentesco nel primo ordine e tracce di finestrelle ogivali nel secondo ordine (nonostante le notevoli manomissioni è ancora evidente il sistema costruttivo a conci squadrati in un largo settore della cortina muraria esterna).
Sul lato est della strada sono gli antichi «dammusi» del Palazzo Beneventano e del Palazzo Targia alcuni dei quali di origine trecentesca.
Nell'ultimo tratto, affiancato al Palazzo Targia, è un imponente portale settecentesco; il cantonale dello stesso tratto è più antico: il sistema costruttivo a conci squadrati è la chiara denunzia della sua origine quattrocentesca.
portale palazzo Arezzo, ingresso via delle Carceri vecchie
alle spalle del palazzo Arezzo, di fronte al civico 7 di via delle Carceri Vecchie, una antica fontanella non più esistente, ma della quale rimangono il gradino basamento originale e la copertura realizzata dopo l'abbandono. Nella foto opera di Giuseppe Santoro la scritta a mano 2 Settembre 1902
com'è oggi
Sul lato ovest sono invece le graziose residenze che si proiettano sulla Passeggiata Aretusa: abitazioni signorili ricche di luce e di spazi all'aperto. Il loro gusto barocco conferisce alla strada un carattere squisitamente plastico e dinamico.