calcio Siracusa
Calcio Siracusa
Calcio Siracusa storia
Il primo campo sportivo di Siracusa era chiamato campo Coloniale, che si trovava nell'attuale via Augusto Von Platen di fronte all'attuale sede della AVIS comunale che fu utilizzato fino al 1932 a seguito della realizzazione del nuovo stadio Vittorio Emanuele III, ribattezzato stadio Nicola De Simone nel 1979.
il campo coloniale durante una partita di calcio
Le prime notizie sull'attività calcistica a Siracusa risale al 1907 con il club Ortigia la "Fanelle", così chiamata dalle casacche che indossavano, e lo Sporting Club Santa Lucia, fondato nel 1922 dal marinaio Giuseppe Barcio, che venne sciolta un anno dopo la sua fondazione.
Nel panorama calcistico siracusano. erano operative piccole squadre di quartiere impegnate in tornei locali, tra le quali gli azzurri dell’Esperia, in Ortigia, e i giallorossi della "Santa Lucia", della borgata, entrambe divise da atavica rivalità.
Il Circolo Sportivo Tommaso Gargallo, fondato nel 1923, organizzò un quadrangolare di calcio al quale parteciparono la società organizzatrice, l'Esperia, l'Insuperabile e il 75 Fanteria, composta dai militari in servizio a Siracusa, tra i quali Pioletti, futuro giocatore della nascente squadra del nascente Siracusa calcio.
Il torneo fu vinto dalla squadra del Gargallo che vinse per 9 a zero la memorabile sfida nlla finale con l'Esperia.
Al termine del torneo, l' Esperia e la Santa Lucia, la sera del 1 Aprile 1924, convogliarono in un'unica squadra, fondando il club Siracusa calcio con la fattiva opera di Genesio Pioletti e Luigi Santuccio, che fu il primo presidente fino al 1933.
Nella sua prima uscita ufficiale, nell'autunno del 1924, la squadra del Siracusa disputò la sua prima gara nel campo coloniale, e, per l'occasione, indossò la casacca nera in omaggio al regime fascista, in una gara contro la squadra formata da marinai inglesi della nave, "Centurion", alla fonda nel porto grande di Siracusa.
Gli aretusei subirono una sonora sconfitta con un punteggio di 6-1.
Nel campo coloniale, il Siracusa calcio vinse per la prima volta per uno a zero, in una infuocata gara disputata nel 1925, caratterzzata da violenti scontri tra i giocatori di entrambe le squadre e tra tifosi, i quali invasero il campo, nel derby con la squadra del Megara di Augusta.
il nuovo stadio Vittorio Emanuele III realizzato nel 1932
uno dei gagliardetti del Siracusa Calcio fornita, foto avuta da Lorenzo Gallitto
una formazione del Siracusa Calcio edizione 1928. I numeri corrispondono a: 1 Pierasco, 2 Macchi, 3 Gemme, 4 Lumia, 5 Cavedoni, 6 Zavaroni, 7 Salussoglia, 8 Della Casa, 9 Bagnoli, 10 Belelli, 11 Mirabella.
presidenti del Siracusa Calcio:
1924 - 1933: Luigi Santuccio
1933: Iapichino
1935 - 1946: Pierluigi Romano
1946 - 1953: Santi Bordone
1953 - 1957: Marcello Alagona
1957 - 1958: Fazzino
1958 - 1968: Matteo Sgarlata
1968 - 1970: Angelo Genovese
1970 - 1975: Graziano Verzotto
1975 - 1976: Maria Nicotra
1976 - 1977: Luigi Foti
1977 - 1978: Nino Fichera
1978 - 1980: Claudio Cassone (vitt.Coppa Italia)
1980 - 1981: Giancarlo Parretti
1981 - 1982: Claudio Cassone
1982 - 1985: Luigi Foti
1985 - 1986: Aldo Giudice
1986 - 1989: Pippo Imbesi
1989 - 1990: Luciano Puzzo
1990 - 1992: Franco Galanti
1992 - 1993: Dario Bramante - Salvo Montagno
1993 - 1995: Lina Schifitto
1996 - 2004: Gabriele Lanza
2004 - "oggi":Luigi Salvoldi
tratto da:http://www.siracusacalcio.net/index.php
Quasi un secolo di calcio ha caratterizzato la vita sportiva della città di Siracusa, anni che con tantissime delusioni, come accade spesso nelle realtà di provincia, e qualche gioia hanno fatto entrare nel cuore di questa antichissima comunità anche la passione per questo sport proveniente dall'Inghilterra. I miei vent'anni non mi fanno essere un degno narratore, per giunta sintetico, delle vicende del Siracusa calcio, ma vi garantisco che un po' del mio tempo l'ho speso nelle biblioteche ad informarmi anche sul Siracusa delle passate generazioni... qui sotto troverete la suddivisione per periodi della storia del Siracusa Calcio.
1924- una formazione del 1925, archivio Fiore
Le prime manifestazioni calcistiche che andassero oltre le mura siracusana sono riconducibili al Megara e all'Ortigia1907 protagonista della coppa Lipton, competizione palermitana valevole come campionato regionale. Negli anni '20 la passione dei siracusani per lo sport andava soprattutto per il ciclismo, non a caso era presente in città il "Circolo sportivo Tommaso Gargallo" con molti soci in questo settore. Ma sulle banchine del porto siracusano capitava non di rado di vedere qualche marinaio straniero giocare con un pallone, il germe della passione per il football era in incubazione. Nacquero così le prime squadre aretusee, tra le quali spiccavano: l'ortigiana "Esperia" dai colori azzurri e la squadra del quartiere Santa Lucia "Insuperabile" dai colori gialli. La forte rivalità tra le due squadre fu sanata, con molta difficoltà, da coloro che possiamo definire i fondatori del "Siracusa Calcio", cioè il tenente del 75° Fanteria Genesio Pioletti e il suo superiore cap. Luigi Santuccio. Nacque sulla falsa riga della già citata società ciclistica la "Tommaso Gargallo" di calcio, era il 1° Aprile 1924. Ecco i nomi di una formazione di quegli anni (dall'Aretuseo del 22/04/1995): Combatti, Di Gaetano, Dugo, Pioletti, Italia, Annino, Spinelli, Gattuso, De Micheli, Sortino, Rasso.
1925-1944 epoca fascista
Una formazione della stagione 1931/32, (archivio Luigi Fiore)
Una serie di amichevoli caratterizzano l'inizio dell'attività. poi iniziano dal 1925-26 le prime competizioni con il torneo interregionale organizzato dalla Lega Sud, che vede il Siracusa vincerlo. Tra i primi calciatori spicca il militare e centravanti Gemme, che inizia a fare i viaggi tra la sua città (Palermo) e Siracusa accontentandosi dei rimborsi viaggi, ma la sua popolarità lo tratterrà a Siracusa per un po' di anni. Gli anni successivi vedono il Siracusa partecipare ai campionati di I Divisione prima come matricola, poi come protagonista, sfiorando ripetutamente la serie B. nel 1929 sconfitta nelle finali contro Chieti e Taranto o come nel 1933 con lo spareggio perduto 0-1 con la Catanzarese, è il "Siracusa dei biellesi", cioè una formazione ricca di giocatori piemontesi provenienti dalla Biellese, società fallita due anni prima. L'anno dopo squadra nuova e secondo posto dietro il Catania, spareggio con Lucchese, Pescara e Monza, parte bene il Siracusa, ma nell'incontro decisivo perde in casa lo scontro diretto con la Lucchese.
Fino alla parentesi negativa della radiazione dalla nuova C, per inadempienze finanziarie negli anni 1936/37.
Si ricomincia dal campionato regionale di I Divisione che il nuovo Siracusa vince subito, pur soffrendo, conquistando la serie C. La fine degli anni '30 e inizio '40 vede il Siracusa tentare inutilmente di vincere le eliminatorie per accedere al campionato cadetto, dove Palermo (che arriva pure in A), Catania (con il Siracusa inutilmente secondo) e Messina riescono a giungervi. E' il Siracusa di Vecchina capace di dominare un campionato e crollare nel finale regalando il campionato al Taranto. L'anno dopo è il turno di Gipo Viani, ex giocatore dell'Ambrosiana Inter di Meazza, che gioca ed allena la squadra azzurra conquistando una serie infinita di seconde posizioni, ma con una pecca: essersi rifiutato di giocare lo spareggio per la B contro la Pro Patria, guarda caso perduto, nell'anno in cui il Siracusa sembra essere invincibile. Si riprova l'anno dopo, ma stavolta è il Palermo a sbarrare la strada al Siracusa, riuscendo ad uscire imbattuto dalla tana azzurra nel girone di ritorno, i leoni finiscono così a tre punti dal Palermo promosso in B. Siamo ormai in piena guerra, si fa in tempo ad organizzare il campionato, con la sfida tra Siracusa e Catania, testa a testa per tutto il girone di andata, nel secondo gli etnei spiccano il volo, alla fine sarà secondo posto per il Siracusa con l'unica consolazione di essere stati gli unici a sconfiggere i cugini. Poi è solo guerra.
17 Aprile 1940, amichevole con il grande Torino con il Siracusa che prevale con il risultato di 2-1
(Verona - Siracusa foto archivio Caristi)
Dal 1943 Siracusa segue le sorti dell'Italia meridionale e bisogna attendere la fine del 1945 per rivedere un campionato nazionale: il Siracusa è quarto nella serie C girone F, ma l'anno dopo è per la prima volta nella sua storia in serie B. Saranno anni importanti che segneranno l'attaccamento della città alla società azzurra evitando "l'emigrazione" verso il Cibali che presto avrebbe conosciuto la serie A. Sfatiamo un tabù il Siracusa si è spesso preso delle grandi soddisfazioni nella serie cadetta, divenendo anche la squadra del sud con il migliore piazzamento (1950-51 5° posto) con allenatore Mario Perazzolo, ma non ha mai sfiorato la serie A, troppa la differenza con le corazzate che in quegli anni capitavano per caso in serie B, i nomi? Palermo, Como, Venezia, Napoli, Udinese, Spal, Legnano, Roma, Brescia, Genoa... il Siracusa riuscì a battere in casa il Genoa e il Napoli, ma prese anche una sonora sconfitta al Flaminio con la Roma (6-0..), ma erano altri tempi, la squadra azzurra che aveva nel dicembre del 1946 ospitato la prima partita di B, sconfiggendo il Foggia 3-0, abbandonava la serie cadetta nel giugno del 1953 pareggiando 0-0 in casa lo scontro diretto con il Piombino... quell'anno il Siracusa aveva fatto un vero e proprio miracolo riacciuffando la speranza della permanenza alla penultima giornata. Le cronache parlano di un comizio elettorale in Piazza Archimede abbandonato dalla folla, non appena saputa la notizia della nuova e favorevole classifica modificata dalla Lega. Si racconta pure che fosse di quell'anno l'origine della rivalità con i catanesi (vincitori al "Vittorio Emanuele" 2-1 dopo anni di loro puntuali sconfitte) a causa di cortesie non ricambiate da parte dei cugini.. Ma quella domenica la palla non entrò.. 7 campionati, 258 punti, 262 partite giocate con 102 vittorie, 55 pareggi e 105 sconfitte, 327 goal segnati, 369 i subiti, questo era il bottino finale dell'esperienza della serie B. (P.S. non sono Tosatti, per pura fortuna ho trovato una classifica delle squadre di B di tutti i tempi..). Bomber di quegl'anni fu Bruno Micheloni. Questa la formazione tipo della stagione 1950-51: (dall'Aretuseo) Luisetto, Fallanca, Bovoli, Marchetto, Susmel, Bussone, Cavaleri, Polo, Micheloni, Camporese, Suppi, All.Perazzolo.
(la pedina del Subbuteo tratta dal catalogo)
Per quanto gli illustri giornalisti dell'epoca scrivessero puntualmente di mitiche riunione pre-estive dei soci dell'A.S. Siracusa per progettare lo squadrone ammazza-campionato, l'unica costante di quegli anni furono le seghe mentali sull'ampliamento dello stadio o la costruzione del nuovo, e la puntuale crisi societaria che metteva a rischio l'iscrizione al campionato successivo. Anni anonimi, a rischio retrocessione, tranne l'annata 1960-61 con un terzo posto alle spalle del Cosenza e del Trapani con allenatore Vycpalek (sì, il futuro mister juventino, nonché zio-guru di Zdenek Zeman) e poi Rubino. Sono anni in cui Siracusa e i suoi colori comunque sono conosciuti in tutta Italia.. e il Subbuteo (il gioco da tavola inglese, se avete visto Febbre a 90° capirete subito..) ci dedica la mitica e introvabile squadra, una chicca che dividiamo in Sicilia per molti anni solo con Palermo e Catania. Ma nel 1968 mentre l'occidente si prepara a vivere una stagione di cambiamenti di costumi, la città di provincia abbandona per la prima volta la C, per scendere nei campionati regionali..
la formazione scesa in campo a Napoli per lo spareggio finale con la Cantieri navali, archivio Lorenzo Gallitto
Gli anni che rafforzano l'industrializzazione della nostra provincia, vedono la nostra squadra locale calcare i campi regionali, per la prima volta siamo chiamati con il triste nome ( e sfigato) di nobile decaduta. Ci vogliono 2 anni per vedere un Siracusa competitivo che possa mettere dietro altre realtà molto agguerrite: Massimiana CT, Akragas, Trapani, Marsala, Caltagirone, Nissa... tutte dietro tranne una la Cantieri Navale Palermo, è incredibile, ogni domenica fa sempre lo stesso risultato del Siracusa, lo spareggio diviene sempre di più una realtà, dato che le due squadre terminano a 47 punti. Lo spareggio è fissato a Messina il 30 Maggio 1971, la città dello stretto è invasa dai siracusani, ma anche dai palermitani. Si legge nelle cronache del tempo che oltre ai vari mezzi privati, un treno azzurro e addirittura una nave parte per Messina! La maledizione dell'equilibrio persiste il risultato finale è 0-0. Tutto rinviato all'ennesima sfida, stavolta al "Vomero" di Napoli! è destino che le partite più belle debbano giocarsi fuori da Siracusa.. Come sempre un manipolo di avventurosi si sposta a Napoli, il resto della città ascolta alle radioline e agli altoparlanti di Piazza Adda e della balza di Akradina. La partita termina in parità 1-1! Ma stavolta il regolamento prevede il lancio della monetina, è facile immaginare l'emozione, quando la radio comunica che i giocatori della Cantieri sono in ginocchio, la festa ha inizio, il Siracusa torna in serie C, che giornata infinita! Questa la formazione vincente: 1.Fazzino, 2.Degl'Innocenti, 3.Corvino, 4.Schiavio, 5.Conti, 6.Di Matteo, 7.Anastasio, 8.Bagnaschi, 9.Lobascio, 10.Vegna, 11.Paterlini.
un'azione di gioco di un Siracusa - Brindisi, archivio Conti
Gli anni '70 ci rivedono così in quella categoria tanto disprezzata, ma sempre tanto amata della serie C, con le vittorie sofferte, la speranza di fare lo sgambetto alla capolista e ambiziosi progetti mai riusciti a realizzare. In quel periodo la meta dichiarata è la serie B. Le buone amicizie della società portano anche la Juventus nel 1972 ad allenarsi a Siracusa e a disputare una storica amichevole al "Vittorio Emanuele". E' il Siracusa di Crippa, alfiere azzurro con 406 (fonte "Aretuseo") presenze, <> e delle sfide contro Bari, Lecce, Avellino, Pescara, Catania che a turno vincono i campionati. Al Siracusa non tocca mai, ma nel 1975 per qualche giornata si sogna, il Siracusa conquista il primo posto e sconfigge la corazzata Bari, ancora oggi un muro in via Spagna, ricorda quell'evento.. ma mentre imperversano gli "anni di piombo" e di forti tensioni politiche che arrivano a creare anche un Corso Gelone "nero" e un Corso Matteotti (la fascista "via del Littorio") "rosso", il Siracusa retrocede inaugurando la nuova serie C2.
Favero e Grippa
(Favero e Crippa nella foto della formazione scesa in campo nella finalissima della coppa italia. Tratto dalla copertina del libro di Nuccio Spada "Azzurro intenso, azzurro sbiadito")
1.Bellavia, 2.Restivo, 3.Favero, 4.Agosti, 5.De Simone, 6.Crippa (cap.), 7.Lorusso, 8.Petraccini, 9.Biagetti, 10.Biasiolo, 11.Ballarin... Allenatore:Facchin forse basterebbero questi nomi a sintetizzare una delle più belle stagioni del calcio siracusano, cos'altro aggiungere? Una squadra che riesce a spostare circa 1500 siracusani fino a Sorrento con 23 pullman e tante auto per regalare una delle più grandi trasferte mai fatte da una tifoseria per una gara di campionato di C2 ( anche se era tempo di elezioni e forse viaggiare costava meno..). Il Siracusa in un solo anno di permanenza in C2 vince il campionato, 17 reti di Ballarin trascinano gli azzurri in terza serie e ciliegina sulla torta arriva il primo trofeo per una squadra siciliana: la coppa Italia serie C, il 17 Giugno 1979 il Siracusa, per l'occasione in maglia granata, batte la Biellese 1-0 con rete all'89° del bomber Ballarin, è festa, o quasi. A funestare quei giorni lieti, che vedono la nascita dei primi ultras siracusani, vi è la morte di Nicola De Simone, che in un grave incidente di gioco sbatte la testa violentemente a Palma Campania, e muore dopo una lunga agonia. Lo stadio viene dedicato alla sua memoria, da quel triste episodio, nascerà l'amicizia con Castellamare di Stabia, città dove lo sfortunato atleta visse per molto tempo. L'anno dopo il Siracusa prova l'impresa della nuova promozione, l'inizio è micidiale in casa non perde un colpo, si giunge allo scontro diretto con la squadra data per favorita dagli addetti ai lavori, chi? Il Catania! Davanti ad un De Simone stracolmo, il Siracusa perde 1-0, inaugurando quella lunga scia di risultati negativi con la più odiata rivale. Il Siracusa non si riprenderà più e terminerà il campionato in una posizione anonima. L'anno dopo una squadra ridimensionata retrocede mestamente in C2.
"il cielo con un dito", la felicità del presidente Imbesi per la promozione in serie C1 a lungo inseguita, archivio Imbesi
Quella che doveva essere solo una parentesi si trasforma in un purgatorio lungo 8 campionati, dove alle promesse annuali di una squadra costruita per vincere il campionato si ottiene puntualmente una delusione, addirittura il primo anno si rischia la retrocessione! Nel 1986 il Siracusa rischia la radiazione, ma viene graziata. Gli altri anni vedono il Siracusa protagonista solo di accesi derby con: Messina, Akragas, Nissa, Palermo, Giarre, Trapani, Licata e sfide storiche con Latina, Nola, Sorrento, Juve Stabia, Frosinone, Reggina, Cavese ed Afragolese... La tifoseria siracusana è invece molto vivace e calorosa, è un periodo di boom per il mondo ultras: Fronte d'azione, Blue Boys (primo gruppo organizzato aretuseo) , South Landers e la storica (a detta di tutti, perché importatrice della "mentalità ultras" a Siracusa) Gioventù Sudista (ai cui colori, in parte, si ispira il sito web..). Si giunge alla stagione 1988-89 con il presidente Giuseppe Imbesi, l'allenatore Paolo Lombardo e una formazione tipo con questi elementi: 1.Torchia, 2.Prochilo, 3.Italia, 4.Martin, 5.Di Corato, 6.Di Bari, 7.Comotti, 8.Marino, 9.Mezzini, 10.Mariani, 11.Pannitteri. Il Campania di Pozzuoli fa un campionato a parte, la sfida è tra Siracusa, Cavese, Vigor Lamezia e Kroton, alla fine si riduce alle prime due. E' una sfida affascinante, per chi non è tifoso, con il cuore non si scherza e per i siracusani pesa tantissimo dover giocare l'ultima partita a Cava dei Tirreni, presentarsi senza la certezza matematica equivale ad un suicidio. Alla terz'ultima il Siracusa è impegnato ad Afragola, la squadra campana è ormai in Cnd, ma vuole fare un piacere agli "amici" di Cava, la partita sembra inchiodata sul terribile 0-0, ma in pieno recupero una goal di Marino (contestatissimo) regala al Siracusa i 2 punti. Ricordo che Antenna Sicilia si collegò telefonicamente con lo spogliatoio di Afragola, circondato dai tifosi locali e non (c'erano molti cavesi) inferociti per l'esito della partita, ma la gioa nel clan azzurro faceva passare in secondo ordine tutto il resto. La settimana dopo compare in Piazza (Adda) uno striscione di carta a caratteri cubitali: "Ragazzi domenica tutti in curva che si va in C1", così fu Siracusa-Lodigiani fu 3-1, con paura iniziale, poi fu la festa, cui si aggiunse lo scudetto di pallamano conquistato dall'Ortigia.
una formazione del Siracusa del campionato 1989/90, archivio Saraceno, un ringraziamento a Salvo Milazzo
Ricordo con gli amici interminabili discussioni sui nostri campionati di C1 (di serie A era inutile parlarne dato che vinceva sempre il Milan..) dove ci trovavamo a giocare contro grossi squadroni e (probabilmente) ingenuamente ci domandavamo quando sarebbe toccato al Siracusa... ma erano squadre che avrebbero fatto nel giro di poco tempo la serie A: Reggina, Salernitana, Perugia.. davanti a questi colossi c'era solo la speranza di far bella figura con le tifoserie e soprattutto con quelle siciliane: la C1 ci permetteva di affrontare l'intero calcio siciliano: Palermo, Catania, Messina,Acireale, Giarre, Licata,Trapani, Leonzio... e così si riscopriva il fascino del derby con gli amici palermitani e soprattutto con il rovescio della medaglia: il Catania: che sfide! il Siracusa dominava in campo e loro vincevano 2-3. 1-2, 0-1 una maledizione interrotta il 17 Marzo 1991 quando al Cibali avvenne il miracolo il Siracusa del mister Adriano Cadregari vinse 4-1!!! Bizzarri, Didonè ("tira bombe da lontano, gioca meglio di Pelè", cantava la curva),Maragliulo, Mazzuccato, Nioi, Giorgi, Circati, Salice, Zanetti, Novelli, Paradiso, Milazzo e Raise questi gli eroi di quella giornata. Che soddisfazione, una delle poche, perché poi furono solo retrocessioni e ripescaggi, con le sfide al cardiopalmo con il Nola, la cui ragione di vivere sembrava quella di pareggiare 0-0 con il Siracusa, che anni! Non ne azzeccavamo una, compravamo un bomber di categoria, come Gigi Di Baia e questo in maglia azzurra non segnava neanche su rigore. Incompreso e trattato male abbandonava la Sicilia per andare alla Casertana dove si sbloccava alla prima domenica realizzando una doppietta! E ovviamente facendoci pure il goal dell'ex al De Simone.. Come non scordare un Siracusa-Perugia partita dello scandalo che costò il campionato alla squadra di Gaucci, ma non la salvezza al Siracusa (sarebbe giunta in estate grazie al ripescaggio) per uno "strano incontro" tra il presidente dei grifoni e l'arbitro alla vigilia dell'incontro. Ma c'erano anche altre bestie nere, campi dove sapevi in partenza o almeno lo sospettavi che non ci sarebbe stata speranza. Chi non ricorda il Casarano e la puntuale sconfitta in ogni stagione. Una volta fu atroce scoprire il risultato, non c'era nessuna diretta e si seguiva l'incontro con il televideo rai, alle 16:15 i risultati da parziali sono definitivi: Casarano-Siracusa 0-0, punto prezioso per la classifica. Alle 17 (tre quarti d'ora dopo i finali!) il risultato era 1-0 per i pugliesi, che collera! Quante imprecazioni arrivarono quel giorno al tecnico del televideo. Intanto a turno tutte le nostre cugine siciliane scomparivano dal calcio professionistico, ma noi così preoccupati di essere ripescati ogni anno poco importava... capitava a loro, mica a noi... nel frattempo con Mr. Sonzogni conquistavamo finalmente una salvezza sul campo, ai play out, manco a dirlo contro il Nola..
l'ultimo As Siracusa 1924 sceso in campo al Nicola De Simone, archivio Saraceno, si ringrazia Salvo Milazzo
In un clima di rassegnazione solo la curva siracusana era un po' movimentata, la Gioventù Sudista si era sciolta dopo il primo anno di C1, Blue Boys e South Landers e per un breve periodo il federativo "Unione Aretusea", capeggiavano, tra gli altri ( Brigata Palano, Aliti Pesanti, Brigata Cadregari, Ultras Augusta...), ma il 1995 preparava diverse sorprese. Quella sottospecie di stadio chiamato "Nicola De Simone" veniva chiuso per il rifacimento della recinzione, il Siracusa era costretto a peregrinare tra Lentini e Catania. L'allenatore era stato riconfermato e così molti effettivi della squadra dell'anno precedente, ecco che ti succede l'incredibile.. Questa squadra inizia a fare risultati in trasferta e dentro( anche se non si giocava a Siracusa), conquista il primo posto, si prova la sensazione di tornare dallo stadio e sentire Galeazzi a Novantesimo minuto che nomina Siracusa come capolista di C1! La Reggina e l'Avellino, le due favorite sono indietro! "Quelli che il Calcio" ci nomina, all'olimpico Suor Paola dice: "Auguri ai tifosi del Siracusa che stanno vincendo a Trapani 2 a 1!", commovente. Si sfasciano La Torre e Limetti, vendiamo la stella Colucci alla Lazio, per una manciata di danaro e un'amichevole che ancora Siracusa aspetta.. Favola finita? Macché arriva Di Dio un bomber da rapina, Ciaramella da Gela. E un certo Casale spunta a Siracusa: sarà la rivelazione del torneo! Il Siracusa continua a vincere. Si ritorna al De Simone e la recinzione si dimostra una cagata pazzesca, la curva già scadente come struttura viene chiusa per sempre. Gli Ultras si spostano in gradinata. A fine anno scoppia il caso: mancano i soldi per pagare gli stipendi, peggio, il Siracusa è indebitato fino al collo. I giocatori e l'allenatore minacciano di abbandonare, mancano anche i soldi per le maglie... in classifica si risente della situazione societaria, perdiamo in casa con Avellino, Reggina e Trapani tutte avversarie di classifica, sogno finito? Macché! Quando hai in squadra giocatori che si chiamano Michele Scaringella e Pasquale Lo Garzo, non puoi essere tradito e così continuano a giocare nonostante tutto. In casa il Siracusa mangia ogni avversario e in trasferta riesce a farsi rispettare, l'ultimo avversario (ancora 'sto Nola) è allontanato e il Siracusa centra i Play-off! Una società allo sbando, ma con un allenatore-guru-plurilaureato che attira le attenzioni di Dribbling che dedica un servizio al personaggio, ma che sputtanamento per Siracusa, una città ad un passo dalla B, che non ha soldi per pagare la squadra... Si arriva a Giugno il Siracusa dovrà affrontare l'Avellino. La sede scelta non è Siracusa, si dice per inagibilità, ma clamorosamente viene negata un'altra sede siciliana e finiamo a Reggio Calabria a disputare la partita casalinga! Ancora oggi ci si domanda cosa caspita ci facevamo a Reggio Calabria... Il ricordo non è lontano, il treno azzurro, l'autostrada piena di macchine di tifosi, mettemmo paura all'Avellino, meravigliosi i giocatori sotto la curva dopo il 2-0 del primo tempo, peccato come andò a finire, ma non si poteva fare altro. Il suicidio doveva ancora venire in piena estate si concretizzò quello che era toccato a tutte le altre realtà siciliane: Palermo, Nissa, Trapani, Enna, Catania, Messina, Gela, Giarre, Licata e ora toccava a noi... Così nella stagione 1995-96 l'U.S. Marcozzi 1956 della famiglia Lanza diventava il nuovo Siracusa e vinceva la prima partita di campionato di Promozione siciliana per 2-0 contro l'Acate...