via Mirabella
La via Mirabella secondo aolo Giansiracusa
La Via Mirabella, certamente una delle strade più antiche del centro storico di Siracusa, assume particolare importanza nel sec. XII ad opera dei Normanni i quali diedero particolare impulso alla costruzione di chiese e di monasteri; saranno però gli Aragonesi a conferirle un aspetto architettonicamente valido e imponente per le proporzioni. Gli attuali perimetri settecenteschi dei complessi del Carmine e del Ritiro ricalcano forse imponenti planimetrie quattrocentesche; nella Chiesa del Carmine vi sono tracce evidenti.
Il progetto settecentesco del Ritiro viene attribuito a Pompeo Picherali. L'attribuzione, essendo illeggibile la composizione interna degli spazi, é unicamente poggiata sulla slanciata ed elegante facciata dell'ex Chiesa.
Vicinissima a questi due complessi monumentali sorge la goticheggiante chiesetta di San Tommaso (1199) anch'essa in molte parti manomessa.
Gli Aragonesi diedero inoltre alla strada un carattere nobiliare ed infatti vi favorirono la costruzione di residenze gentilizie delle quali rimane solo la Casa Abela-Danieli col suo immenso prospetto quattrocentesco alterato da soprelevazioni e da spontanee aperture. Oltre il suo elegante portale ogivale con archivolto e peducci si perviene al cortile con la bella scala esterna di tipo catalano e la graziosa loggia.
L'ingresso alla loggia, per divisioni di proprietà, é stato tamponato nel Settecento; ad essa sì perviene dunque attraverso una scala settecentesca pesante e buia. In fondo al cortile un'altra opera del Settecento tampona il Ronco l° alla Resalibera. Sulla parete destra del cortile si conserva un muro di cinta con originali merlature.
Tutta la rimanente architettura di Via Mirabella, ad esclusione di quel capolavoro dell'architettura barocca siracusana che é il Palazzo Bongiovanni (1779), é sorta nell'Ottocento sulle strutture delle precedenti costruzioni. Quest'architettura ottocentesca ruota, come per nascondersi o per essere protetta, intorno ai complessi monumentali del Carmine e del Ritiro. Un esempio significativo é quello dell'architettura del Ronco del Pioppo ove le abitazioni sii incastrano fittissime e disordinate in uno spazio microscopico, all'ombra del complesso del Carmine.
La Via Mirabella, certamente una delle strade più antiche del centro storico di Siracusa, assume particolare importanza nel sec. XII ad opera dei Normanni i quali diedero particolare impulso alla costruzione di chiese e di monasteri; saranno però gli Aragonesi a conferirle un aspetto architettonicamente valido e imponente per le proporzioni. Gli attuali perimetri settecenteschi dei complessi del Carmine e del Ritiro ricalcano forse imponenti planimetrie quattrocentesche; nella Chiesa del Carmine vi sono tracce evidenti.
Il progetto settecentesco del Ritiro viene attribuito a Pompeo Picherali. L'attribuzione, essendo illeggibile la composizione interna degli spazi, é unicamente poggiata sulla slanciata ed elegante facciata dell'ex Chiesa.
Vicinissima a questi due complessi monumentali sorge la goticheggiante chiesetta di San Tommaso (1199) anch'essa in molte parti manomessa.
Gli Aragonesi diedero inoltre alla strada un carattere nobiliare ed infatti vi favorirono la costruzione di residenze gentilizie delle quali rimane solo la Casa Abela-Danieli col suo immenso prospetto quattrocentesco alterato da soprelevazioni e da spontanee aperture. Oltre il suo elegante portale ogivale con archivolto e peducci si perviene al cortile con la bella scala esterna di tipo catalano e la graziosa loggia.
L'ingresso alla loggia, per divisioni di proprietà, é stato tamponato nel Settecento; ad essa sì perviene dunque attraverso una scala settecentesca pesante e buia. In fondo al cortile un'altra opera del Settecento tampona il Ronco l° alla Resalibera. Sulla parete destra del cortile si conserva un muro di cinta con originali merlature.
Tutta la rimanente architettura di Via Mirabella, ad esclusione di quel capolavoro dell'architettura barocca siracusana che é il Palazzo Bongiovanni (1779), é sorta nell'Ottocento sulle strutture delle precedenti costruzioni. Quest'architettura ottocentesca ruota, come per nascondersi o per essere protetta, intorno ai complessi monumentali del Carmine e del Ritiro. Un esempio significativo é quello dell'architettura del Ronco del Pioppo ove le abitazioni sii incastrano fittissime e disordinate in uno spazio microscopico, all'ombra del complesso del Carmine.
La tipologia degli alloggi compresi tra il Palazzo Bongiovanni e la Chiesa del Carmine é molto simile a quella delle abitazioni della vicina Spirduta: monolocali al piano terra con una sola apertura sul ronco; bivano al piano superiore. Il collegamento dei livelli é interno; esso é molto ripido per risparmiare più spazio possibile. Quasi uguale é la tipologia degli alloggi del Ronco del Ritiro e del Ronco San Tommaso con quella suddetta. Una tipologia non può ricercarsi negli alloggi del Cortile Abela perchè qui siamo in presenza della frantumazione dell'appartamento gentilizio ed ognuno ha diviso ed organizzato lo spazio come ha creduto opportuno. Sovente si ha però un ambiente pluriuso come prima stanza e una camera da letto (o due) accanto o sopra.
via Mirabella oggi
palazzo Gargallo via Mirabella confinante nel retro con ronco del Pozzo
chiesa di San Tommaso: https://www.antoniorandazzo.it/chiesesconcacrate/chiesa-san-tommaso.html
palazzo Abela Danieli: https://www.antoniorandazzo.it/palazzidipregio/palazzo-abela-danieli.html
monastero del Ritiro poi scuola D'Arte e Mestieri: https://www.antoniorandazzo.it/Monasteri/monastero-del-ritiro.html
palazzo Bongiovanni: https://www.antoniorandazzo.it/palazzidipregio/palazzo-bongiovanni.html