La Culovia
A “Culovia”.
Basta una parola per mobilitare i creduloni.
Ricordi lontani, forse del 1952.
In tutte le strade di Sarausa, allora solo Ortigia, si sparse la notizia che una “Culovia” era stata avvistata nei pressi della chiesa di Grottasanta.
Subito erano intervenuti i vigili del fuoco e le forze di polizia alla ricerca di questo mostro che nell’immaginario collettivo era identificato come un enorme serpente carnivoro con bocca enorme capace di inghiottire interi animali e persone.
Anch’io nella mia ingenua ignoranza volli vedere e quindi provai a raggiungere il luogo dell’avvistamento.
Allora la zona di Grottasanta, oltre alla chiesa, qualche villetta e pochissime povere case in pietra e sassi, era quasi tutta campagna tra sentieri e stradelle con muri a secco e piccoli appezzamenti di terreno coltivati.
Anche un mio parente, marito di mia cugina, Lucia Garro, figlia di mia zia Ianuzza, sorella di mio padre, aveva li una casetta e coltivava un terreno a peperoni e ortaggi.
Non riuscii ad avvicinarmi perché la zona era presidiata da vigili urbani che impedivano il passaggio.
Un a massa di persone, per lo più bambini come me, curiosi, tentavamo di saperne di più scrutando ogni anfratto.
Per tutta la mattinata restai nei pressi.
Ogni tanto qualcuno annunciava un fantomatico avvistamento e la notizia rimbombava da un capo all’altro della città.
Tutti in apprensione, curiosi e forse impauriti, ma della “culovia” non si trovarono tracce e riscontri e l’episodio fu dimenticato.
Poco fa tornatomi alla mente ho provato a cercare questo nome fantastico e in un post ho letto che alcune fantastiche elucubrazioni e fantastiche favole di Culovria, Culevra e Biddina: https://www.facebook.com/groups/411004929103523/posts/503956513141697/
La credulità del popolo ignorante non ha confine.
Ancora oggi è alimentata e usata come arma di distrazione di massa dagli organi che dovrebbero essere di informazione e che invece usano tutti i mezzi per obnubilare il cervello e speculare.
La calunnia non è più un “venticello” ma una tempesta di minchiate, uno tsunami disastroso peggio di qualsiasi terremoto.
Le false notizie e informazioni volano nelle TV di Stato e private, nei social tutti e, purtroppo, attecchisce facilmente sul popolo lasciato volutamente nell’ignoranza.
A Culovra, Storia o leggenda ?? (Mitologia o realta'?)
LA CULOVIA, STORIA O LEGGENDA?
Detta anche Culovria, Culevra e Biddina, è un animale mitico, un grosso serpente che si annida nelle zone interne e talvolta paludose della Sicilia. I contadini raccontano che si tratta di un rettile che possiede denti scanalati e che può superare i 200 cm di lunghezza fino a raggiungere i tre o i sei metri. Negli anni passati, verso la fine del 1800, le Biddine venivano spesso avvistate nei pressi dei corsi d'acqua, dei fontanili o delle fontane. Questo strano e feroce animale ha una colorazione verdastra, occhi rossi, muso rosso come unto di sangue, bocca grandissima ed epidermide squamata. La Culovia si ciba di pesci, anfibi, volpi, conigli ed altri animali che si recano a bere nelle zone paludose dove essa vive, con due sistemi di cattura: se si trova nell'acqua, osserva la preda sotto il livello e quando si abbassa per bere, la cattura con le sue fauci e dopo averla annegata, la ingoia intera, mentre se si trova per terra, si nasconde in mezzo alle canne o erbe acquatiche e quando le passa a tiro, prima la blocca con le sue fauci e dopo averla soffocata tra le sue spire, la ingoia.
Ne esistono diverse specie, sia come grandezza che lunghezza, fanno parte della famiglia delle Natricidae e si presume che alcune specie più lunghe, si siano estinte a causa della troppa siccità.
A Mussomeli (CL) all'inizio del 1900, grossi esemplari venivano scrutati nei pressi delle fontane, nei fiumi, nei laghetti, nelle sorgenti, nelle paludi e nel periodo estivo, dentro i pozzi non coperti, ove si andavano a finfrescare e che venivano spesse volte uccise dai contadini.
In passato, una grossa Culovia, venne uccisa a Cammuto di Naro (AG) dove esiste scolpita in una fontana la sua figura con la data dell'evento, un'altra venne uccisa in contrada Conigu, altri due esemplari sono stati uccisi dai pastori quando andavano ad abbeverare gli animali, nelle sorgenti sotto il Monte Saraceno di Ravanusa, nei pressi del fiume Salso. A Marianopoli una grossa specie, veniva avvistata nei pressi del lago Sfondato, a Montedoro veniva avvistata nel suo habitat ideale paludoso da acque sulfuree vicino la miniera, a Campofranco, veniva avvistata a un chilometro dal paese nella sorgente sulfurea e secondo antichi racconti, ne venne avvistata una grande e lunga di circa sei metri, a Mussomeli un grosso esemplare di quattro metri e trenta, venne uccisa intorno al 1930, dopo che quest'ultima aveva avvolto tra le sue spire un bambino di tre anni, che il padre durante la mietitura a mano del grano, l'aveva mandato a riempire u "bummuliddu" di acqua, nel gorgo della palude e in quella occasione, la uccise a colpi di falce, liberando il piccolo figlio avvolto. A Butera, un grosso esemplare addescato da un'oca legata nei pressi di una sorgente di contrada Sieggiu, venne uccisa a forcate e bastonate da diversi giovani buteresi il giorno della Madonna dell'Assunta il 15 di agosto di diversi anni fa.
Nel 1967, in contrada Mandria Rossa di Polizzello nel nisseno, un grosso e giovane esemplare di circa due metri e mezzo dal muso rossissimo, venne uccisa a morsi in mezzo alle canne della sorgente ove si portavano ad abbeverare i greggi di pecore, da un grosso e robusto "cane di mannara" nero chiamato Caviglione, il quale, dopo averla uccisa la tirò fuori e la mostrò al suo padrone.
Nel Bosco di Santo Pietro,vicino a Caltagirone si racconta che furono avvistati esemplari nelle contrade Molara e Ficuzza, dove rispettivamente si trovano a tutt'oggi una sorgiva ed un torrente. Nello stesso bosco avvistamenti della Culovia furono registrati nei pressi della fontana del Cacciatore ed in contrada Renelle, all'interno di un vecchio pozzo ancora esistente che serviva la casermetta delle guardie rurali; in quella occasione il grosso serpente, lungo quasi 5,00, si racconta che fu sollevato morto dal fondo da quattro uomini e che nelle sue viscere si trovava la carcassa una capra adulta.
La Culovia dal muso rosso, viene immaginata come una bellissima donna che esce dalle acque di un lago o di un fiume, alla ricerca del suo amato cavaliere che l'aveva delusa e che lei amava tantissimo e secondo una vecchia legenda, la Biddina di allora prima di trasformarsi, era una bellissima ragazza snella e alta, sempre con il rossetto sulle sue labbra, che amava il suo uomo. Ma poichè lei era più alta e più bella, lui un giorno decise di lasciarla e così lei disperata e delusa, decise di farla finita e si gettò nelle acque della palude e scomparve trasformandosi in Culovia. Allora lui pentito di averla lasciata e dispiaciuto per la fine che aveva fatto per colpa sua, andava tutti i giorni in quel posto a pregare e dopo alcuni mesi, una mattina lei apparve. Dapprima lui vide una grossa Biddina dal muso rosso che usciva dalle acque, quel muso rosso, a lui in quel momento ricordò la sua ragazza, ma spaventato stava fugegndo via, nel frattempo, lei lo chiamò per nome, lui riconobbe la sua voce e quando si girò, vide e riconobbe che era lei, la sua fidanzata che aveva lasciato e che nel frattempo si era trasformata, da Culovia in donna ed impietrito dopo un pò gli rispose: "amore ma sei tu". lei: "si proprio io, non mi vedi, perchè mi hai lasciata?". Lui: "ho sbagliato, mi dicevano che accanto a te sfiguravo, poichè tu sei molto bella e più alta di mee così avevo preso questa decisione". Lei: "questo non aveva importanza". Lui: "amore perdonami non succederà mai più, dammi la mano ed andiamo via, dirò a tutti che ti amo e che per me sei la cosa più importante". Lei: "troppo tardi, non potrà essere più come prima, noi possiamo vederci solo in questo posto, ogni mattina che vorrai, vienimi a trovare e per poco tempo perchè io da quel momento, sono diventata una Biddina ed in questo posto devo rimanere". Allora lui dispiaciuto, le disse che doveva esserci qualche altra soluzione. Lei "non c'è più niente da fare, quando vieni a trovarmi, vieni sempre da solo altrimenti resterò dentro la palude". Infatti una mattina lui andò a trovarla in compagnia e lei non si fece vedere. Dopodichè a lui i suoi parenti non lo credettero e lo presero per pazzo.
Questa loro storia, durò per tantissimi anni e da quel giorno, lui non si innamorò più di nessun'altra donna e si consolò fino alla fine della sua esistenza, ad andarla a trovare spesso e con il suo lavoro preferiva andare sempre in quella zona, innanzitutto per andarla a vedere ed anche per portare a pascolare ed abbeverare gli animali in quel luogo paludoso e ricco di buona acqua e pascoli. Con il passare degli anni lui continuava ad essere sempre più vecchio, ma non sapeva rinunciare al suo lavoro ed alei e ogni mattiva continuava ad andarla a trovare fino alla fine della sua esistenza. mentre lei rimase sempre la stessa giovane e bellissima fanciulla dalle labbra rosse e anche se passavano gli anni, per lei il tempo si era fermato alla sua giovinezza come prima di trasformarsi in Culovia, dopo quel suo gesto disperato. Questi due innamorati erano: un giovane pastorello ed una bellissima contadinella.
E così tanti secoli fa, si creò questa grossa specie di Biddina discendente dalla capostipite che dopo alcuni anni colonizzarono diverse zone interne della Sicilia.
La Culovia dal muso rosso è il più grosso e raro serpente siciliano non ancora riconosciuto, così come vi sono ancora tantissime piante ed animali, ancora da scoprire e riconoscere oltre a quelli già scomparsi.