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Cenacolo siracusanità
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quartiere Akradina-9

Questa sera la conversazione come la indendiamo noi non ha avuto luogo. Su invito del consigliere Luigi Cavarra ci siamo recati presso la sede del consiglio di quartiere e nel corso della seduta abbiamo illustrato agli astanti le ragioni dell'esistenza di questa associazione culturale e le ragioni sociali delle conversazioni che ogni Martedì si sono tenute e si terranno nella sede di Via Agostino Scilla n.29. Nelle foto i commensali in attesa di partire e nell'ultima foto di gruppo con il presidente Paolo Bruno, il consigliere Luigi Cavarra e parte del commensali.



Cultura • 14 Sicilia • 20 NOVEMBRE 2014, GIOVEDì
Mostra fotografia delle tre torri di avvistamento Il “Cenacolo della Sicilianità” ha tenuto il suo settimanale incontro in trasferta invitato dal Consiglio del Quartiere Akradina di via Italia n. 109 parlando della sua funzione
di Arturo Messina
Promotore della stessa mostra e collaboratore del prof. Romano è stato il giovane Luigi Cavarra, attivo consigliere dello stesso quartiere dove in via Scilla il poetico scultore Antonio Randazzo ha trasformato il suo locale nel “Cenacolo della sicilianità” Venerdì scorso, nella sede del Consiglio del Quartiere Akradina, in via Italia n.109, si è inaugurata la mostra fotografica delle tre torri di avvistamento, di cui alcuni giorni prima il prof. Michele Romano aveva parlato nella sua magna lectio tenuta sula Toponomastica di Akradina.
Promotore della stessa mostra e collaboratore del prof. Romano è stato il giovane Luigi Cavarra, attivo consigliere dello stesso quartiere dove in via Scilla il poetico scultore Antonio Randazzo ha trasformato
il suo locale nel “Cenacolo della sicilianità”, che con la sua intensa e ammirevole attività settimanale si è già attirata l’attenzione e l’ammirazione non solo di tutto il quartiere, che fu il primo a sorgere dopo Ortigia, essendo di essa l’akrai, la roccaforte. Il cognome del giovane componente del Consiglio di quartiere Akradina ha fatto ricordare monsignor Cavarra, quel colosso di uomo di religioso di cui è bene che ai Siracusani sia rinfrescata la memoria perché tra i suoi numerosi meriti ci fu quello di essere “il pretoriano ecclesiastico dell’arcidiocesi aretusea, autore e guida dell’ACLI e della FUCI.
La sua erculea mole fisica e religiosa è ricordata anche nell’ultima delle tre commedie pubblicate col titolo “Mafia ieri e mafia oggi”, in cui si racconta un episodio avvenuto alla fine dell’ultima guerra mondiale, quando i capicellula comunisti chiamavano i preti “saccu ’i crauni” e uno di
essi, che viaggiava con altri della sua stessa risma nello stesso suo scompartimento di terza classe Siracusa- Roma, si permise il lusso non solo di insultarlo ma di dargli uno schiaffo e alla stupida e giustissima osservazione del gigantesco reverendo stava rispondendo spavaldamente indirizzandogliene un altro nell’altra guancia,
quando vide che il pretone si stava sbracciando mentre diceva: “Dopodiché , mio carissimo capocellula rosso, tu sai bene che il Vangelo non dice altro” e si stava accingendo a pestarlo a dovere, si inginocchiò e chiese scuse…
Né conosce il nipote del “ dell’erculeo pretoriano ecclesiastico”, l’ingegnere Cavarra , al cui matrimonio, nella grotta dell’eremita di Grottasanta, una dozzina d’anni addietro, la soprano giapponese Tomie Kano cantò “Il pane degli angeli”, accompagnata alla tastiera da me, che per la circostanza l’avevo composto.
Si è dimostrato, comunque, un giovane di grande impegno e di encomiabili iniziative, come quella di volere rinunciare al gettone di presenza che percepisce come componente del Consiglio di Quartiere. “Sinceramente sì!- infatti ci ha dichiarato nella lunga intervista che ci ha concesso venendoci a trovare -
Noi giovani ci rinunceremmo, perché fino adesso si è pensato ad incassare, a guadagnare, senza pensare in che modo si sarebbero trovati fra venti- trent’anni i nostri figli. In questo momento, in cui si parla di crisi, un risparmio da parte dei pubblici amministratori, da quello del Consiglio di Quartiere a quello del Comune, della Regione, della Nazione, sarebbe encomiabile. Io sono d’accordo per la diminuzione dei Consigli di Quartiere, purché pochi rimangano, del Comune, della Regione, del Parlamento, del Senato”.
Bravo Luigi! “Tanti Galli a cantare non si fa mai giorno: “ Meglio pochi ma buoni!
E perché emolumenti così esosi se si tratta di Parlamento e non di Realizzazione concreta?

E’ stato egli stesso a promuovere l’invi to del Consiglio del Quartiere Akradina (a cui esso appartiene, essendo sito in via Scilla n. 29 ) al fondatore e presidente del “Cenacolo della sicilianità”, Antonio Randazzo, a fare una delle conversazioni davanti ai Consiglio del Quartiere i cui componenti sono: Paolo Argentino, Gaetano Caccamo, Antonino Casella, Salvatore Dugo, Angelo Lombardo, Francesco Oliva, Vincenzo Sapia, Francesco Vaccaro e Silvio Vintaloro.
A dire il vero, eccetto il presidente e il consigliere Sapia, da Luigi Cavarra non sembra siano stati presentati altri consiglieri agli ospiti, che hanno svolto in trasferta la loro nona conversazione dirottanto il loro settimanale incontro dalla sede alla circoscrizione….
Ovviamente la conversazione ha avuto per argomento la funzione dei Consigli di Quartiere e la loro eventuale totale o parziale soppressione, che è anche l’argomento del giorno per tanti altri siracusani.
L’opinione dei partecipanti alla conversazione è stata differente da un intervento all’altro, così come è differente nell’opinione pubblica e nella stampa.
Quella che è prevalsa è stata, comunque quella che essi debbano rimanere, almeno in parte, come quella di Belvedere e quella di Fontane Bianche: “I consiglieri comunali non hanno conoscenza dei tanti, tantissimi problemi che, sia dal punto di vista generale, sia e ancor più dal punto di vista di quelli in particolare, di quelli che sorgono quotidianamente, nei quartieri- ci è stato chi ha detto- per cui è bene, anzi necessario, che tutti i consigli di quartiere rimangano!”
C’è stato però chi a quell’affermazione ha fatto notare che i consiglieri comunali vengono eletti da cittadini che non vengono dalla luna ma che conoscono le persone a cui danno il voto: “Non sono, o meglio non dovrebbero essere candidati dello stesso quartiere? ”. “ La trasferta del Convivio della Sicilianità, comunque, è stata indubbiamente utile- ha poi commentato lo stesso Antonio Randazzo perché, se non altro, è servita a far conoscere meglio il nostro sodalizio, che oltretutto non ha tesseramento, per cui chiunque può venire a partecipare alla sua attività, che esclusivamente per la maggiore conoscenza della storia, della lingua, dell’arte, dei personaggi, dei problemi della nostra isola e in particolare della
nostra amata Siracusa: chi l’ama davvero venga da noi


   







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