Pollio antico
Vino Pollio, antico moscato di Siracusa
vedi anche:Bacco - mangiare siracusano (antoniorandazzo.it)
Il Moscato di Siracusa, senza dubbio alcuno, il vino pi antico d’Italia le cui origini risalgono alla colonizzazione della Sicilia dall’antica Grecia.
Tale vino, da sempre famoso in tutto il mondo, scomparve quasi del tutto negli anni Cinquanta quando la città di Siracusa sub l’invasione dell’Industria Chimica che stravolse completamente il tessuto sociale della provincia, strappando i contadini dalla campagna.
Nonostante la sua produzione sia oggi limitata a poche migliaia di bottiglie questa produzione riesce a conquistare mercati importanti e grandi acquirenti.
Ad oggi nella zona di produzione prevista dal disciplinare, vale a dire l’intero territorio del comune di Siracusa, si contano otto aziende, anche con pochi ettari di vigneto, che producono per un mercato di nicchia.
Saverio Landolina Nava, storico ed enologo vissuto tra la fine del 700 e i primi dell800, scrisse infatti un piccolo trattato dove ritenne di identificare il Moscato di Siracusa con il celebre, nellantichit, vino Pollio siracusano, che si otteneva, secondo la tradizione, da uve odorose e soavi di una vite che il mitico re Pollio port con s dalla Tracia, sua regione dorigine. La lunga epistola al canonico Andrea Zucchini, con la quale lo storico Landolina, cerc di dimostrare che il Moscato di Siracusa, altro non era che il vino Pollio, ovvero il mitico Biblino, introdotto dallItalia a Siracusa da Pollis argivo, che fu tiranno della citt, un piccolo trattato di enologia e viticoltura.
Le analisi e le osservazioni di Landolina si fondano sulla conoscenza diretta, che lautore ebbe della prassi vinicola siracusana e sullutilizzo delle testimonianze storico-erudite, quasi tutte tratte dalla tradizione greco-latina: Omero, Pindaro, Teocrito, lAntologia Palatina, Pausania, Ateneo, Virgilio, Lucrezio, Catullo, Ovidio, Svetonio ecc.
Una dissertazione di oltre 80 pagine nelle quali Landolina si sofferma su pratiche enologiche tradizionali evidenziando strumenti enologici dellepoca e vitigni autoctoni, ancor oggi coltivati e altri dimenticati.
Plinio parla della vite Eugenia di Taormina scrive Landolina- che fu trapiantata in Italia. Se ne ricavava vino eccellente. La vite Murgentia fu molto celebrata. Plinio scrisse: alcuni chiamano Murgenzia di Sicilia piuttosto che Pompeiana, trapiantata nel Vesuvio.
I Mamertini prodotti in Sicilia nei dintorni di Messina furono riconosciuti da Giulio Cesare come tra i migliori quattro vini nelle pubbliche cene. Anche Ateneo ce ne descrive i pregi: Il mamertino fuori dallItalia si produce e si fa in Sicilia, si chiama Jotalino. E soave, delicato e gagliardo. Dalle uve mamertine si ricavava un altro vino chiamato Postulano, descritto anche da Plinio insieme al Mamertino. Plino parl anche di un altro vino dolce (secondo il Landolina), lHaluntium, che si produceva nellomonima citt.
Ci preme sottolineare infine le conclusioni tratte dallo stesso Saverio Landolina Nava che scrive: Spero che dalli miei argomenti appoggiati allautorit delli Greci scrittori, resterete persuaso che il vino Pollio stato introdotto in Siracusa da un sovrano Siracusano, da cui prese il nome: che era lo stesso del vino Biblico: che non era debole, n aspro, n ingrato a bere, ma spiritoso, dolce e soave. Che li versi di Esiodo da me trascritti non sono stati finora interpretati secondo la mente del Poeta, uniforme alla descrizione di Omero, malamente tradotta da altri, li quali non sapevano larte di mettere a lievito le uve. Con tali ragioni ho potuto dimostrarvi che il Moscato siracusano lo stesso antico Pollio, perch ha le qualit medesime del vino Biblico; e si prepara tuttora a tenore delli precetti prescritti da Esiodo.