chiesa paleocristiana Ognina
tratto da:http://www.siciliafotografica.it/
La zona di Ognina a sud della città di Siracusa comprende molte tracce di
antica frequentazione, dal neolitico al medioevo.
In prossimità dell'area residenziale, sugli scogli possiamo ancora
distinguere una trincea di un villaggio neolitico ora sommerso.
Nella zona del porticciolo invece si trovano tracce greche come bitte e una
carraia, mentre seguendo la costa troviamo tracce medioevali e rinascimentali:
una vecchia calcara e una torretta d'avvistamento quattrocentesca costruita a
guardia della costa in difesa dalle incursioni dei pirati turchi.
Qualche anno fa è stata soggetta ad un discutibile restauro che ne ha
alterato profondamente la struttura.
Siracusa. I segreti dell’isola di Ognina: palafitte, tombe e i resti di una
basilica
Testo Gianni Catania
A 150 metri dalla costa, tra capo Ognina e Punta Asparano, c’è l’isolotto
di Ognina. Nasconde storie e segreti che non sono noti ai più. Segreti che
parlano di un passato nel quale l’uomo ha lasciato tracce del suo passaggio su
quello che oggi sembra un semplice banco roccioso di calcare in mezzo al mare
siracusano.
Originariamente l’isola era unita alla terraferma da un istmo roccioso
ancora visibile nel fondale. Nel Neolitico medio fu abitata da una comunità
stanziale della cultura di Stentinello. E a questo periodo risalgono le coppie
di buche scavate nel terreno e ancora visibili. Con ogni probabilità
sostenevano delle palafitte.
Nei primi secoli del II millennio a.C. sull’isola si stabilì una colonia di
origine maltese della cultura del Bronzo antico di Tarxien cemetery. E rimane
per gli storici un mistero la presenza in questo luogo, caso unico nella
preistoria siciliana, di una comunità maltese. Numerosi frammenti di vasi con
complesse decorazioni incise di tipo geometrico e quella che sembra una tomba a
grotticella artificiale scavata nella parete rocciosa prospiciente l’antico
istmo apparterrebbero a quel periodo.
Sono state anche rinvenute tracce di una fortificazione ad aggere di pietre
a secco che doveva proteggere l’accesso all’isola durante il Bronzo antico,
oggi sommerse.
L’isola è poi rimasta essenzialmente disabitata ad eccezione di una breve
parentesi in epoca bizantina quando venne costruita all’interno della costa
occidentale una piccola basilica a tre navate di cui oggi rimangono appena alcuni
resti.
Dell’isola di Ognina e dei suoi misteri si è occupato anche Luigi Bernabò
Brea, in particolare soffermandosi sull’abitato neolitico e l’insediamento
maltese dell’età del Bronzo.