Monastero Santa Maria Concezione
Il testo è tratto da:
Architettura religiosa in Ortigia
di Lucia Acerra
stampato nel 1995
da: EDIPRINT
di Lucia Acerra
stampato nel 1995
da: EDIPRINT
MONASTERO DI SANTA MARIA DELLA CONCEZIONE via Roma
Era il più antico dei monasteri della città, fondato nel 1169, fuori le mura, dal re Guglielmo II il Buono, sotto la regola di S. Benedetto. ! Ricevette privilegi nel 1197 da Costanza I, moglie di Alfonso IV e | nel 1218 dall'imperatore Federico II e da sua moglie Costanza. Nel 1320, il Vescovo Pietro Montecateno, trasportò il monastero entro le mura e nel 1402 vi si unì quello di S. Margherita, fondato nel 1393 da Giacoma Bonaventura. Per la sua importanza e ricchezza primeggiava tra i monasteri della città, ma fu in buona parte distrutto dal terremoto. Nello stesso luogo si iniziò la ricostruzione del monastero e della chiesa. Quest'ultima era stata rifabbricata nel 165 su progetto del Bonamici e con la supervisione dei lavori dell'architetto Pompeo Picherali.
Il 3 novembre del 1866 le Commissioni iniziarono a prendere possesso dei monasteri e avvertirono le monache che erano sciolte dai voti, per cui le invitarono a scegliere di tornare nelle proprie case o restare nei monasteri. Le monache di S. Maria scelsero a maggioranza di andar via per cui il monastero fu chiuso, si tolsero gli arredi e gli addobbi, mentre le relique di S. Lucia (la veste, le scarpe e un dito) custodite nel monastero vennero portate nella cappella della Santa in Cattedrale e consegnate alla deputazione.
I locali del monastero vennero assegnati alla Provincia e destinati alle sessioni del Consiglio Provinciale.
Nel 1870 iniziarono i lavori di sistemazione di parte del monastero per ospitare gli uffici della Prefettura con ingresso da via Maestranza. Tolte le inferriate, vennero costruiti altri due piani, mentre al piano terra si aprivano cinque portoni per altrettante botteghe, tranne per il "dammuso" d'ingresso. Poche le tracce che rimangono di questa imponente costruzione: un portale su via Laberinto, un ampio arco su via Roma e la Madonna tra due angeli adoranti che ornava la porta del parlatorio e che ora è posta sul portale quattrocentesco dell'ingresso della chiesa su via del Crocifisso.
La chiesa annessa fu lasciata alle cure del clero.
Madonna tra due Angeli adoranti
I locali del monastero vennero assegnati alla Provincia e destinati alle sessioni del Consiglio Provinciale.
Nel 1870 iniziarono i lavori di sistemazione di parte del monastero per ospitare gli uffici della Prefettura con ingresso da via Maestranza. Tolte le inferriate, vennero costruiti altri due piani, mentre al piano terra si aprivano cinque portoni per altrettante botteghe, tranne per il "dammuso" d'ingresso.
tratto da Gaetano Avolio disegni
Tav. XXXVII. XXXVIII1.
Sistemazione dell' Aula pel Consiglio Provinciale di Siracusa.
L'Aula del Consiglio Provinciale di Siracusa non fu completata secondo il progetto d'arte originario redatto dallo Ufficio tecnico provinciale, e perciò, sin dalla sua inaugurazione si notarono alquanti inconvenienti causati dalla
mancanza delle stanze addette ai Consiglieri e dalla mancanza del disimpegno dello spazio assegnato al pubblico.
I Consiglieri difatti, dovevano sostare negl' intervalli fra le discussioni nel corridoio dietro la spalliera circolare degli
stalli, assieme agli uscieri ed agli impiegati, mentre la permanenza di persone in tale corridoio, era causa di susurii
fastidiosi, durante le sedute del Consiglio.
Col progetto di sistemazione eseguito, si eliminarono le manchevolezze lamentate.
Si disposero gli stalli lungo i muri rettilinei della sala, e si riservò al pubblico la parte circolare, alla quale si accede
per una comoda scala di marmo indipendente.
I due archi che decoravano le pareti destra e sinistra, furono con opportuno partito sostituiti da due eleganti tribune.
Si provvide agli ambienti necessarii ai Consiglieri, cioè: spogliatoio, salotto, ritirata, lavabo.
Agli uscieri di servizio si assegnarono le due stanzette a destra del seggio presidenziale, dalle quali essi possono
agevolmente recarsi nell'Aula propriamente detta e nello spazio dove sta il pubblico.
La direzione dei lavori - con speciale laudativo ordine di servizio dell'Ing. Capo dell' Ufficio tecnico Luigi Schisano -
fu affidata allo Avolio, il quale aveva redatto i disegni d'insieme e di dettaglio.
L'appalto fu assunto dal sig. Giuseppe D' Aquino da Siracusa. Le decorazioni su legno noce furono eseguite nel
laboratorio D'Aquino; quelle su pietra da taglio, dagli artisti Salvatore Agati e Luciano Patania.
L'importo totale dei lavori ascese a L. 1 3.287,93, giusta la misura finale redatta dal predetto Direttore dei lavori,
così distinto:
Demolizioni ..... L. 93,29
Muratura . . . , . » 371,90
Pietra da taglio calcare ...» 642,31
Taglio a foiza su vecchia muratura » 104,13
Voltine di pietrame are¬nario e gesso . » 162,23
Divisioni di canne e gesso con telai di le¬gname . . . » 1 10,94
Intonachi . . » 173,87
Travi a T. bulloni e ferro lavorato . » 593,25
Lavori ] di scorniciatura e scultura a stima. » 2965,31
l Attintatura ad olio di lino e colore nell' into¬naco delle tribune. » 56,44
m) Imposte di legname po¬nentino. . . » 48,42
n) Succieli, solette e bra-chettoni . . » 10,00
o) Pavimento di legname compresa la sottostante impalcatura . . » 939,33
p) Spalliera, banchi, mobili, stalli pei consiglieri e balaustrata. . » 5398,75
q) Tappeti riccione ^ . . » 693,45
r) Sedie e poltrone di Vienna . . > 144,00
s) Tavoli per i segretarii e per la stampa » 128,00
t) Tendoni di velluto rosso e appoggiatoi nella TRIBUNE 359,00
u) Lavori diversi 294.31
Totale L. 13287,93