monastero Santa Maria Aracoeli
Il testo è tratto da: Architettura religiosa in Ortigia di Lucia Acerra
stampato nel 1995 da: EDIPRINT
Monastero Santa Maria Aracoeli
piazza S. Giuseppe
Era un Monastero fondato nel 1559 da Benigna Platamone vedova Montalto, barone di Canicattini, e operante sotto la regola di San Francesco d'Assisi. Nel tempo ebbe varie trasformazioni strutturali e di destinazione d'uso legate alle decisioni interne della comunità religiosa ed dalle autorità comunali.Dal 1870 ,registrando anche una vecchia area cimiteriale, fù asilo per l'infanzia, scuola femminile del Regno ed anche comando militare, per poi divenire definitivamente asilo infantile sotto la direzione delle Suore della Carità a far data 1885. Nella storia piu' recente una porzione del vecchio Monastero,prospicinte Piazza San Giuseppe, è stata sede dell'Istituto Nautico, mentre oggi ospita il Museo del Mare in locali del piano terra di Via Zummo.
Fu fondato sotto la regola di S. Francesco d'Assisi nel 1559 da suor Benigna Platamone Bonanno terziaria cappuccina e vedova del barone di Canicattini. A seguito del terremoto del 1693 il monastero subì il crollo di parte della zona dedicata alla clausura, mentre la chiesa riportò solo qualche danno e la ricostruzione incominciò quasi subito.
Nelle vicende postunitarie le monache di Aracoeli, secondo la cronaca del Privitera, furono protagoniste di tristi situazioni. Preoccupate della loro sorte, forse mal consigliate, chiesero al Governo di lasciare il monastero, di ritirarsi nelle proprie famiglie e di avere una pensione. Di tale richiesta ben presto molte si pentirono e sorsero all'interno dei dissapori. Intanto nel gennaio del 1865, in risposta alle richieste avanzate, arrivò alle monache l'ordine del Governo di lasciare il monastero e di recarsi alcune a Catania, altre a Troina, dove esistevano monasteri dello stesso ordine; il monastero intanto sarebbe stato adibito ad asilo infantile. Fortunatamente per intercessione del Vescovo, fatta presente l'avanzata età delle monache, il provvedimento potè essere sospeso. Dopo qualche tempo però, tra lo stupore di tutti, buona parte delle monache abbandonarono il monastero. Alle poche rimaste si aggiunsero alcune suore dell'Annunziata, di S. Maria e alcune Terziarie. Nel giugno del 1869, il Municipio cedette ai Congregatidell'Annunziatella il monastero di Aracoeli con tutti gli arredi. Gli stemmi di S. Francesco furono sostituiti con quelli della Congregazione e alcuni mesi dopo iniziarono i lavori di trasformazione del monastero, sotto la guida dell'architetto siracusano Pasquale Pandolfo, lavori che stravolsero il primitivo progetto: "Nel lato d'occidente che guarda la chiesa di S. Anna, furono fatti tre balconi... il largo e lungo salone che serviva da dormitorio alle monache... venne totalmente gettato a terra... e il muro della nuova fabbrica fu ritirato tanto in dietro che ora, quelli che passano per il vicoletto di S. Anna, possono vedere l'intera facciata di S.Domenico"
Nelle vicende postunitarie le monache di Aracoeli, secondo la cronaca del Privitera, furono protagoniste di tristi situazioni. Preoccupate della loro sorte, forse mal consigliate, chiesero al Governo di lasciare il monastero, di ritirarsi nelle proprie famiglie e di avere una pensione. Di tale richiesta ben presto molte si pentirono e sorsero all'interno dei dissapori. Intanto nel gennaio del 1865, in risposta alle richieste avanzate, arrivò alle monache l'ordine del Governo di lasciare il monastero e di recarsi alcune a Catania, altre a Troina, dove esistevano monasteri dello stesso ordine; il monastero intanto sarebbe stato adibito ad asilo infantile. Fortunatamente per intercessione del Vescovo, fatta presente l'avanzata età delle monache, il provvedimento potè essere sospeso. Dopo qualche tempo però, tra lo stupore di tutti, buona parte delle monache abbandonarono il monastero. Alle poche rimaste si aggiunsero alcune suore dell'Annunziata, di S. Maria e alcune Terziarie. Nel giugno del 1869, il Municipio cedette ai Congregatidell'Annunziatella il monastero di Aracoeli con tutti gli arredi. Gli stemmi di S. Francesco furono sostituiti con quelli della Congregazione e alcuni mesi dopo iniziarono i lavori di trasformazione del monastero, sotto la guida dell'architetto siracusano Pasquale Pandolfo, lavori che stravolsero il primitivo progetto: "Nel lato d'occidente che guarda la chiesa di S. Anna, furono fatti tre balconi... il largo e lungo salone che serviva da dormitorio alle monache... venne totalmente gettato a terra... e il muro della nuova fabbrica fu ritirato tanto in dietro che ora, quelli che passano per il vicoletto di S. Anna, possono vedere l'intera facciata di S.Domenico"
Nel balcone centrale, in un bassorilievo fu inciso lo stemma del municipio di Siracusa e la dicitura asilo infantile.
Nell'ottobre del 1870 vi furono trasferite le scuole femminili che si trovavano a S. Giovanni di Dio; dopo tre anni vi si stanzierà il comando militare.
Quando nel 1881 venne tolto da Siracusa il Comando militare nell'ex monastero ritornarono le scuole elementari.
Solamente nel giugno del 1885 l'edificio potè essere adibito all'uso per il quale era stato sistemato, cioè ad asilo infantile sotto la direzione delle suore di Carità. Attualmente è sede dell'Istituto Nautico.
Quando nel 1881 venne tolto da Siracusa il Comando militare nell'ex monastero ritornarono le scuole elementari.
Solamente nel giugno del 1885 l'edificio potè essere adibito all'uso per il quale era stato sistemato, cioè ad asilo infantile sotto la direzione delle suore di Carità. Attualmente è sede dell'Istituto Nautico.