Presentazione
Da anni leggiamo che Ortigia, in epoca medievale, era suddivisa in 8 quartieri, Bottai, Duomo, Graziella, Giudecca, Maestranza, Maniace, Mastrarua, Sperduta più due sottoquartieri, Cannamela e Turba.
La ricerca di documentazione e dati non ha cofermato tale suddivisione e riteniamo quindi che la presunta supposta suddivisione di Ortigia in quartieri medievali è quasi certamente una geniale invenzione utile allo studio sistematico tipologico dell’antico scoglio.

Non esistono mappe d’epoca tramandate da storici e disegnatori e, i primi disegni di epoca spagnola, riproducono principalmente le antiche fortificazioni e i nomi dei bastioni e baluardi.
L’indicazione dei nomi tramandati, sono quasi certamente di origine popolare, frutto dell’auto definizione degli abitanti in relazione alla via o zona di abitazione.
Dall’antica toponomastica di fine 800, rileviamo l’esistenza di nomi di vie di Ortigia ben documentati dagli storici e intuitivamente definiti come dalla via maestra, in spagnolo Mastra Rua e in gergo popolare Masciarrò, Mastrarua, attuale via Vittorio Veneto, già anche via Gelone; Raziedda, Graziella, nome della piazzetta Largo Grazielle; Mastranza, via della Maestranza; Jureca, Juricari, via della Giudecca e Castiddari dal castello Maniace e Funtanari dalla fonte Aretusa.
L’unico nome certo e documentato è Spirduta, Spidduta, per i popolani, così chiamate le terre Manistella, stalle e allevamento di cavalli, acquistate dal barone Filippo Montalto e sulle quali fece edificare il suo palazzo, oggi tra via dei Montalto e Mergulense.
disegno di Paolo Giansiracusa
