quartiere Mazzarona
La Mazzarona ( Mazzarruna in siracusano), è un quartiere situato nella periferia nord-est di Siracusa .
Il quartiere prende il nome dalle case Mazzarona esistenti, secondo Cavallari, tra la Grotta Santa e lo scoglio dei due fratelli
Storia
Il quartiere è sorto durante il boom edilizio (popolare e privato) partito dagli anni sessanta e terminato negli anni ottanta . La Mazzarona è una zona dalle due facce; da un lato è un vistoso esempio di quartiere dormitorio con le difficoltà classiche di un quartiere periferico; da un altro si trova presso una delle zone naturali più belle della città, in quanto caratterizzato dalla presenza del mare e di scogliere che di fatto la lunga costa (storicamente chiamata dai siracusani a costa rê piliceḍḍi ) che parte da sud ( Borgata Santa Lucia ) e termina a nord della città ( Santa Panagia ).
Negli ultimi anni l'amministrazione facente capo all'ex sindaco Giambattista Bufardeci ha avviato alcuni progetti di recupero, in quanto errori urbanistici hanno determinato la nascita di vere e proprie aree dormitorio carenti di servizi e attività commerciali, favorendo in tal senso la nascita di centri commerciali, scuole, una biblioteca di quartiere, un centro per anziani, una nuova scuola e il campo sportivo Giorgio Di Bari. Un primo progetto è stato portato a termine; si tratta della pista ciclabile Rossana Maiorca che attraversa tutta la suddetta costiera e fornisce ai residenti di questo e dei quartieri limitrofi un punto di svago alternativo.
Dal 1984 al novembre 2009 in viale Algeri, una delle arterie principali del quartiere, ha avuto luogo ogni mercoledì un mercato settimanale di alimentari e abbigliamento, ora spostato in piazza Marcello Sgarlata.
Un progetto per la rinascita di Michele Mangiafico
DALLE MICRO-DISCARICHE AI FUOCHI D’ARTIFICIO. DAGLI ANIMALI VAGANTI ALL’ARRETRAMENTO DELLE ISTITUZIONI. DAL CONTROLLO DEL TERRITORIO ALLE EVIDENZE PAESAGGISTICHE.
CINQUE LUOGHI DA CUI PARTIRE PER UN PROGETTO DI RILANCIO PER MAZZARRONA (COMUNICATO STAMPA).
Il quartiere “Mazzarrona” rappresenta una porzione del nostro territorio che contiene molte fragilità sociali ed economiche, ma anche altrettante potenzialità umane, opportunità di riscatto lavorativo, possibilità di sviluppo paesaggistiche ed archeologiche.
“Case di amianto”, “palizzate”, “canaloni di fogna”, “archi di periferia”, “marmitte bucate”, “scarni avambracci”, “ruscelli putridi”, “figli di ambulanti”, “poggi di immondizia”, “strade che erano isbe”. Un progetto per la Mazzarrona potrebbe iniziare da qui, centellinando gli scatti letterari, laceranti e spietati, provenienti dallo sguardo attento dell’ultima fatica letteraria di Veronica Tomassini. Le sue descrizioni, non vi nascondo, mi hanno emozionato. Era il 2019, appena due anni fa.
Nello stesso anno, a febbraio, l’Amministrazione che attualmente governa la nostra città decideva di chiudere per motivi di sicurezza e sulla scorta di un parere dell’Asp la scuola elementare di via Algeri. Un provvedimento che poteva apparire corretto se fosse stato accompagnato dalla doverosa manutenzione di un immobile che rappresenterà un indispensabile presìdio istituzionale nella Siracusa che verrà. Se da un lato, infatti, l’Amministrazione comunale nulla ha fatto per restituire alle sue funzioni questa struttura, dall’altro immaginiamo che da essa ripartirà il rilancio della Mazzarrona, destinando una parte della struttura alla riapertura della scuola elementare e un’altra parte al trasferimento del Comando di Polizia Municipale. L’opinione pubblica non dimentichi che, a fronte di locali di proprietà chiusi in cui non viene realizzata alcuna manutenzione, il servizio di Polizia Municipale è tra quelli che gravano sulla politica dei fitti, alla voce 5530.0 del Bilancio comunale.
Questa seconda iniziativa permetterà la presenza di un presìdio di legalità in via Algeri, ovviando anche alla principale problematica occorsa fino ad oggi rispetto al sopravvenire di eventi pirotecnici, per i quali non si individuano i responsabili, a causa del tempo intercorrente dalla segnalazione all’arrivo delle volanti. Il “controllo” del territorio resta, come già evidenziato, una delle principali mancanze dell’attuale Amministrazione comunale, anche in relazione alle tante micro-discariche a cielo aperto presenti soprattutto proprio in contrada Mazzarrona. Per tale ragione, alla presenza del Comando di Polizia Municipale sarà associato anche un sistema di videosorveglianza collegato con la centrale operativa del Comando stesso.
Il terzo presìdio istituzionale che rivedrà la luce sarà la sede circoscrizionale, che tornerà ad essere luogo di erogazione di servizi amministrativi del Comune di Siracusa, in aggiunta al potenziamento di alcuni servizi territoriali che saranno offerti in convenzione con l’Azienda sanitaria provinciale in un’ottica di realizzazione di una medicina territoriale di primo intervento che rappresenta la più importante consapevolezza, in termini di necessità, che ci ha lasciato la lunga e ancora non terminata stagione pandemica. Non condivido l’idea di destinare il Centro sociale “anziani” di via Gaetano Barresi a centro vaccinale, come qualcuno vocifera: si tratterebbe di un impegno che per lungo tempo sottrarrebbe alla finalità dell’integrazione sociale un quarto imprescindibile presìdio istituzionale, su cui sono urgenti manutenzione e riapertura.
Il quinto presìdio istituzionale che sarà oggetto di potenziamento è l’asilo nido di via Luigi Cassia. Ancorché aperto, con una trentina di bambini, questo asilo viene trattato dall’attuale Amministrazione comunale al pari di tutti gli altri, senza considerare la specificità della sua ubicazione proprio in una zona della città particolarmente fragile. Per questa ragione, sarà potenziata la possibilità di iscrizione con la “retta gratuita” al fine di evitare una “dispersione” particolarmente grave in questo contesto, garantendo anche l’apertura per l’intera fascia pomeridiana, rendendo l’asilo nido “Qui Quo Qua” il vero fiore all’occhiello dell’offerta educativa di base dell’Amministrazione comunale di Siracusa.
Il sistema scolastico, una volta integrato nella fascia di età che va da zero a dieci anni, diventa il luogo attraverso cui attivare una politica educativa e di coinvolgimento sul sistema del ciclo dei rifiuti e della raccolta differenziata che trova, pur nelle fragilità sociali del quartiere, numerose sentinelle sensibili e attive dalle quali riceviamo quotidianamente segnalazioni sulle micro-discariche che testimoniano la compresenza di una forte aspettativa di decoro del luogo in cui abitano.
Bisogna nutrire la cultura del “rammendo”, promossa dal gruppo di studio del senatore Renzo Piano nell’ambito della tipologia di interventi denominata G-124. Condividendo l’idea che piccoli processi decisionali condivisi possano determinare un effetto domino, è necessario che l’opportunità determinata da questa iniziativa nel 2019 non vada dispersa ma rintracci nell’Amministrazione comunale nuovi tasselli da aggiungere alla scala di collegamento alla pista ciclabile, al campetto di calcetto in terra battuta, al presidio e alla pensilina. L’Amministrazione comunale è chiamata a stringere la cerniera tra le fragilità urbane del quartiere e le enormi potenzialità paesaggistiche e archeologiche.
Mazzarrona era nel 2018 e resterà nel 2023 la cartina di tornasole della vittoria o della sconfitta sociale prima ancora che politica di un’Amministrazione comunale, di un buon governo della città. “La stagione del fallimento resta in ogni caso il momento migliore per piantare i semi di un successo”.