Menu principale:
IL MIO MAESTRO
Il maestro della scuola elementare è come il primo amore...”non si scorda mai”.
Il mio maestro era molto amico di mio padre Arturo. Essi condividevano tante attività culturali: filodrammatica, poesia, folklore, attività teatrali e dopolavoristiche, organizzazione dei carri carnevaleschi. Nel senso che loro queste cose le facevano e non erano soltanto cultori passivi. Per le sue competenze musicali il mio maestro collaborava con mio padre che, come molti sanno, fu il fondatore dei famosi "Cori di Val D'anapo" , “I canterini” come è scritto in numerose pubblicazioni, una delle quali di C.Arribas.
Solo da pochi anni i ragazzi nelle scuole, col computer possono accedere a contributi didattici: filmati ecc. ma dovete sapere che il mio maestro ’speciale' Salvatore Grillo, nella scuola di via Tucidide, nel lontanissimo 1951, ci deliziava portando un piccolo proiettore a manovella con il quale ci mostrava degli spezzoni di pellicola dell'Istituto Luce in 16mm. Tutto materiale suo personale che con gioia (gli brillavano gli occhi) portava avanti e indietro solo per noi.
Quando il giorno precedente ci disse “ragazzi domani vi porto un film luce”, noi non capivamo cosa intendesse, di luce ne avevamo tanta a scuola …. non sapevamo ancora che Luce era l’acronimo di “L’Unione Cinematografica Educativa”
Qualche altra volta suonando al pianoforte (in quella scuola c'era? Forse era il suo che aveva fatto trasportare li? Non ricordo bene...) ci faceva cantare..."va pensiero...". Io sono intonato e canto sempre, ma quella volta per timidezza cantai così piano che gli sembrai stonato e fui subito escluso dal gruppo dei cantori. Ero tanto avvilito....il mio maestro che tanto mi amava...mi aveva escluso.
Sotto Natale il maestro aveva il piacere di preparare il Presepio in una piccola aula. Un presepio enorme. Quando era finito, tutta la scolaresca si radunava intorno e sotto la sua guida e il suo pianoforte cantavamo "tu scendi dalle stelle". E' per questo che per me Natale lo è solo insieme a questa canzone che alla mia età canto sempre e mi commuove.
Ho un filmato in 8mm che, quando mio fratello più piccolo fece la stessa scuola con lo stesso maestro, io quindicenne, cineamatore in erba ebbi il piacere di girare rigorosamente su cavalletto. Il maestro era così coinvolto in questo piccolo progetto cinematografico che mi dedicò mezza giornata di insegnamento coadiuvandomi nella tempistica e nell'organizzazione e coinvolgendo gli altri alunni, per seguire la piccola sceneggiatura che io gli avevo proposto e mi ero preparata.
Quando avrò tempo lo metterò su YouTube e lo allegherò qui. Un bel film traballante in bianco-
Lui era il maestro più buono e dolce che io abbia mai avuto. Quando entrava in classe al mattino...segno della croce, tutti in piedi e "Padre nostro..."
Dalle finestre aperte su "i cozzi" entravano lame di luce taglienti, forti contrasti sui banchi, su di noi …colletti bianchi e “u mantali niuru”, ma verso la cattedra, davanti alla vecchia carta geografica dell'Italia c'era lui. La nostra gioia! La classe, ordinata, silente, giudiziosa, assisteva ora al rito quotidiano del nostro Maestro.
Egli svolgeva dalla carta il suo panino "schittu", e con cura meticolosa ed estremo piacere, come se fosse l'unico cibo della giornata, o l’ultima sigaretta di un condannato, a pezzettini, lo mangiava con gusto seduto dietro la scrivania, come se quella fosse per noi la "prima lezione". Poi raccolte le briciole dalla cattedra, si strofinava le mani , arrotolate una dentro l’altra e felice, compiaciuto del nuovo giorno che Dio ci aveva donato...cominciava, con la sua calma e il suo sorriso benevolo, la lezione. Non aveva figli, forse tutti noi lo eravamo per lui.
Questi ricordi sono struggenti e mi emoziono scrivendo e mi chiedo: ma è perchè eravamo bambini che ci piacciono tanto o perchè davvero una volta era tutto più bello, più giusto più naturale? Io ricordo una classe tranquilla perchè felice. Non c'era motivo di contestare un bel nulla. Avevamo un maestro adorabile e i nostri genitori sereni...dopo la guerra appena finita.
Nel settembre del 1981 il mio vecchio Maestro mi fece una sorpresa. Mi inviò a Genova una copia con dedica di una sua recente pubblicazione, forse la sua ultima: "INVENZIONI MELODICHE DEI VANNIATURI SIRACUSANI". (premetto che quando C. Arribas mi chiedeva del materiale, io gli parlai di questo volumetto in mio possesso che egli pubblico integralmente sul n.3 di “Mitica Aretusa).
Il volumetto approfondisce con dovizia di particolari e studio attento un argomento raramente trattato dagli studiosi di etnomusicologia. Esistono infatti soltanto due opere sull'argomento entrambe di Corrado Ferrara: "La musica dei Vanniaturi di piazza notigiani" e “L'ignota provenienza dei canti popolari di Noto".
Fu un lavoro difficile perchè ai tempi cui si riferisce la ricerca non esistevano registratori audio per creare una banca dati per custodire, confrontare ed analizzare i reperti e infatti il Grillo scrive:
"...constatando con rammarico che quasi tutte le invenzioni melodiche dei banditori siracusani sono cadute nell'oblio e finiranno coll'essere cancellate dai documenti del nostro patrimonio folkloristico, ho riflettuto a lungo sulla necessità di porvi un qualsiasi rimedio. E ciò si rende possibile in quanto, alcune di queste voci, che potrebbero dirsi canti, sopravvivono provvidenzialmente nella mia memoria quasi integralmente...."
Dice ancora: "...Nei banditori di Siracusa la parola è scarna, essenziale, raramente adornata di immagini bizzarre. Il messaggio del nostro venditore tocca direttamente le corde del sentimento: abbandonandosi al pathos melodico, senza forzature verbali, rifugge dalla comune declamazione oratoria per diventare più lirico ed emozionale attraverso il canto, che è come una liberazione dalla sofferenza e dalla fatica del diuturno lavoro a cui l'essere incolto soggiace con rassegnazione."
Qui sotto alcune pagine per chi non possiede il n.3 della rivista citata.
Grazie mio Maestro!!! Rileggendo il tuo libro trovo bozzetti su Siracusa simili a quelli che scrivo io…mi hai insegnato davvero bene!!
Sicilia, Sicilia tu si la terra mia.... (parole di Salvatore Grillo e musica del maestro Patania)