storia teatro comunale Siracusa
T > teatro comunale
particolare del disegno Bova 1761
II Teatro Comunale
testo tratto da Corrado Piccione
-FIGURE E FATTI DI VITA SIRACUSANA-
Siracusa ebbe il suo primo teatro nel 1740, costruito in legname nell'attuale aula di rappresentanza del palazzo del Senato per iniziativa dell'Accademia degli Aretusei allora presieduta dal Conte Cesare Gaetani.
In quel teatro, piccolo e grazioso, furono rappresentate le migliori opere liriche del Settecento e dell'Ottocento. Fu intensa-mente frequentato, pur nella ristrettezza ambientale, non soltanto dai nobili ma anche da appartenenti alla borghesia e dai ceti popolari, poiche fin dai tempi immemorabili in Siracusa fu vivo l'amore per il teatro in genere, per la musica in particolare.
Ricorda Enrico Mauceri nel volumetto Siracusa fiore dei miei ricordi, cosi soffuso di struggente nostalgica malinconia, che il teatro era illuminato a petrolio con un grande lampadario che scendeva dal soffitto centrale; ricorda ancora che ivi risuonarono le melodie di Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi. Un grazioso particolare: il soprano, che allora chiamavasi la "prima donna", come cavalleresco omaggio del Comune, veniva condotta dall'albergo al Teatro e quindi in albergo in una elegante portantina tenuta a braccia da messi comunali.
Agli inizi dell'Ottocento il teatro di palazzo del Senato giä appare inadeguato alle esigenze della cittadinanza, il cui gusto si raffinava e la cui crescita richiedeva una sede di più vaste dimensioni.
Fu Tommaso Gargallo che indicö come sede idonea l'area ricavata dalla demolizione del Monastero dell'Annunziata e del palazzo dei Bonanno principi della Cattolica nell'allora viaTurba, oggi via Roma. Cosi nel 1872 il Sindaco del tempo, Alessandro Statella, diede incarico all'architetto Antonio Breda di approntare un progetto che fu affidato per l'esecuzione all'impresa Antonio Mascaro. Le vicende che ne seguirono furono ben troppo deludenti. Errori tecnici, incompetenza, dispendiosi e violenti litigi ritardarono la costruzione del teatro, il cui completamento fu infine affidato all'architetto Giuseppe Damiani. II difetto fondamentale fu riscontrato nell'insufficienza dello spessore dei muri perimetrali del palcoscenico, che fu in parte superato da aggiunte successive di murature. Ma la soluzione rimase precaria, inadeguata e forse insicura, per come si e riscontrato nei successivi lavori di ricostruzione. Ii teatro fu completato e pur con le sue deficienze strutturali non eliminate in forma definitiva, fu inaugurato nel maggio del 1897.
II Teatro ha svolto storicamente nella societä siracusana un'altissima funzione di simbiosi morale fra persone e classi spesso differenziate da origini diverse, da diversa educazione, da diversa posizione gerarchica, da diverse condizioni economiche. Nacque anche in Siracusa da una esigenza tipica dell'illuminismo settecentesco che fu viva nello spirito degli uomini di cultura della Siracusa di quel tempo ed assecondö la evoluzione civile della cittä, contribuendo alla formazione di una nuova coscienza pubblica.
E significativo che mentre altrove il Teatro fu istituito da munificenza di principi e limitato alle classi nobili, in Siracusa sorse per iniziativa di una societä culturale e divenne il fulcro della vita cittadina e manifestazione cospicua di una moderna coscienza comunale. Ebbe l'ora del suo massimo splendore con il trionfo del melodramma, che nella storia del teatro italiano fu e rimane la forma di spettacolo nella quale l'intero popolo si riconosce spontaneamente, travolgendo ogni barriera preesistente e riuscendo a dare una voce ai suoi sentimenti sociali.
testo tratto da Lucia Trigilia dal libro di Salvatore Adorno
nuovo teatro
Non si puö comporre un quadro, sia pure per grandi linee, dei nuovi scenari urbani postunitari senza un cenno alle vicende di costruzione dell'edificio forse piü rappresentativo dei nuovi tempi: il Teatro comunale. Esso sorge nell'area ricavata dalla demolizione dell'antico complesso conventuale della SS. Annunziata e del Palazzo dei Principi della Cattolica (abbandonato giä prima del terremoto del 1693).
ACHITETTURA E NUOVISCENARI URBANI A SIRACUSA DOPO L'UNITÄ D'ITALIA
La costruzione di un «maestoso» teatro nuovo era da molti anni nelle intenzioni dei siracusani, esigendolo - dice il Privitera - «i tempi, la civiltà e l'ornamento di Siracusa»25.
Giä dalla fine del Settecento la cultura cittadina si adoperava per avere un vero teatro, non essendo piü dignitoso ne funzionale l'uso del vecchio, temporaneamente montato all'interno del Palazzo del Senato. Le scelte politiche tuttavia si vviano alla soluzione del problema soltanto iel periodo post-unitario, sulla scia di quanto accadeva in Sicilia e nelle altre cittä d'Italia, che vedevano sorgere, sia in grandi che in piccoli centri, nuovi teatri comunali «emblema della nuova municipalitä»26. Ma la costruzione della fabbrica - che pur costituisce uno degli obiettivi prioritari della politica di «progresso» delle istituzioni - non puö certo dirsi rapida. A partire dalle condizioni di appalto del 1872, il Teatro verrà nfatti inaugurato soltanto dopo 25 anni, nel 1897. Le ragioni di questo ritardo sono contenute nella storia travagliata del cantiere e nell'impossibilitä da parte dell'Amministrazione Comunale di far fronte celermente alle notevoli spese per il completamento dell'opera, i cui principali avvenimenti possono essere ricostruiti attraverso l'analisi di un cospicuo fondo di documenti e disegni inediti. Si tratta del fondo di documenti appartenente all'Archivio Storico Comunale che consente di seguire dal 1872 al 1897 la storia del teatro27.
Se l'avvio dei lavori di costruzione risale al 1872 e certamente dell'anno precedente il progetto originario dell'edificio (o una delle sue varianti), affidato dal sindaco della città Alessandro Statella all'architeto Antonio Breda, capitano del Genio Militare. I lavori iniziati vengono urtroppo interrotti alcuni anni dopo, a causa della presenza di «disimetrie nel prospetto di tramontana»28.
A documentare la prima fase di storia del cantiere e la serie di disegni finora inediti del Breda (cinque planimetrie e un prospetto), che consentono di conoscere quello che doveva essere probabilmente il primo progetto dell'edificio, con la facciata principale29 non più corrispondente all'attuale, e la sua distribuzione interna. I disegni hanno un notevole valore: documentano la prima controversa storia progettuale della fabbrica, antecedente alle sostanziali modifiche apportate nella seconda fase ei lavori, affidati fin dal 1878 all'architetto Giuseppe Damiani D’Almeyda dopo una sua prima «ispezione»30. In mancanza finora di disegni d'insieme e di un corpus di documenti teatro di Siracusa, il rinvenimento dell'antico progetto Breda consente far luce sulla complessa vicenda architettonico-progettuale di questo ricio, per la cui realizzazione entrano in gioco due figure, il cui reciproco ruolo nel completamento della fabbrica e rimasto fino a oggi non identemente definito. Si rendono cosi possibili riscontri diretti dal lato tecnico, risultando anche piü chiara la portata dell'intervento del celebre architetto Giuseppe Damiani Almeyda, personalitä certamente piü di spicco rispetto a quella del Breda (e la cosa avrà certo avuto il suo peso) per l'architettura siciliana del tempo e in particolare per l'architettura dei teatri.
II disegno originario del Breda per il fronte principale dell'edificio denuncia la formazione eclettica del suo ideatore. D'altra parte l'eclettismo e tra i principali modelli di riferimento per l'architettura "di prospetto" dei teatri del tempo. La superficie muraria del Teatro Notturno Comunale di Siracusa si articola, secondo il disegno del 1871, in due piani, ciascuno corrispondente alla citazione di stili diversi. II piano terra e ispirato da soluzioni neo-rinascimentali, scandito da arcate a pieno centro; il secondo piano appare influenzato invece da modelli neo-medievali, con il susseguirsi di finestre-balconi, tra cui due bifore a lato del corpo centrale. Quest'ultima soluzione deriva certamente dalla volontà del progettista di uniformarsi ai numerosi modelli di architetture tardo gotiche presenti nella città, da cui trae ispirazione combinando la matrice più tipicamente regionale dell'eclettismo con quella di stampo più "nazionale". L'elemento maggiormente caratteristico della facciata e comunque l'ampio avancorpo costituente un "pronao" centrale (o porticato rotabile), in corrispondenza dell'ingresso dell'edificio. Questa soluzione era stata già adottata da Pietro Valente per il Teatro Vittorio Emanuele di Messina (1852).
II progetto del Breda, pur molto apprezzato nella sua concezione estetica e ben riuscito nella distribuzione tecnica, non ha tuttavia sufficiente fortuna dal lato costruttivo, tanto che alcune sue parti si dimostrano carenti per la stabilitä della fabbrica. Questi vizi strutturali sono testimoniati dalla storia del cantiere, segnata da complicate vicende, contrassegnate anche dalle difficoltä economiche del Comune nel portare avanti l'opera, motivo di lunghe controversie tra le principali parti in causa: il progetti- sta, la committente Amministrazione Comunale e l'impresa appaltatrice31.
Paradossalmente e proprio il caratteristico pronao a causare i principali problemi, inducendo la modifica del progetto originario. Giudicato «cadente per vizio di forma e di struttura», «meccanicamente errato e costruttivamente mal eseguito», il pronao sarà demolito su parere del Damiani Almeyda, dopo la sua ispezione del 1878. Sarà questi ad occuparsi da tale momento in poi delle modifiche e del completamento del Teatro32.
LA CITTÄ SI APRE VERSO IL MARE
Dopo il 1860, prima ancora dello smantellamento integrale della cinta muraria, e giä realizzata la sistemazione a passeggio della banchina della Marina.
Siracusano", I (1955), pp. 48-54. Nel 1917 il consiglio comunale approva il vero "piano d'ampliamento e regolatore della cittä di Siracusa" dell'ingegner Gaetano Cristina.
15 Da "Aretusa" (V, 5 novembre 1913).
16 Ibidem.
17 Cfr. Opere comunali, cit.
18 Nell'ambito del processo di trasformazione del latifondo si formano nuovi ceti imprenditoriali agricoli. II latifondo oltre a trasformarsi dall'interno si riduce frazio- nandosi ad opera della nuova proprietä borghese o contadina e attraverso i contrat- ti di miglioria. In proposito cfr. AA.W. L'economia, cit., p. 41.
19 In proposito alla nuova toponomastica cfr. Trigilia, Siracusa, cit., p. 45.
20 Per la storia della piazza attraverso i documenti dellArchivio di Stato di Sira¬cusa: L. Trigilia, Ortigia dopo l'Unitä d'ltalia, in "Provincia di Siracusa", II, n. 6 (1983), pp. 27-30, cfr. pure Siracusa, cit. Si segnala inoltre Archivio Comunale di Sira¬cusa, delibere del Consiglio Comunale di Siracusa, vol. II del 10.4.1877; del 10.10.1877 e del 19.10.1877, riguardanti il "monumento da erigersi nella Piazza Archimede" e "la sistemazione della Piazza Archimede".
21 Le ferrovie incidendo direttamente sulla struttura urbana e territoriale hanno costituito uno dei piü importanti fattori di trasformazione delle cittä e delle campa- gne: cfr. Insolera, L'Urbanistica, cit., p. 450.
22 Leggi del 7 luglio 1866 e del 15 agosto 1867: cfr. E. Ragionieri, La storia poli- tica e sociale, in Storia d'ltalia dall'Unitä a oggi, IV, 3, Torino 1976, pp. 1668-1821; sulle questioni riguardanti le cittä siciliane: Trigilia, Siracusa, cit. e Dato, I nuovi sce- nari, cit.
23 S. Privitera, Storia di Siracusa antica e moderna, Napoli 1878-79.
24 Cfr. Dato, I nuovi scenari, cit.
25 Privitera, Storia di Siracusa, cit., p. 474 e 480.
26 Cfr. A. Mazzamuto, Teatri di Sicilia, Palermo 1989; Dato, I nuovi scenari, cit.
27 L'autrice ringrazia il Dott. Salvatore Adorno per la cortese segnalazione di alcune delibere relative al fondo citato. Si vedano inoltre un gruppo di relazioni, ritro- vate tra i carteggi della Biblioteca Comunale di Siracusa, da cui e possibile ricostruire, minuziosamente, la complicata vicenda del teatro in costruzione: Osservazioni della relazione della Commissione d'lnchiesta pel nuovo teatro Comunale scritte dal Sig. Luigi greco Cassia, Siracusa 1877; Comparsa conclusionale del Municipio di Siracusa contro Mascari pel teatro in costruzione, Siracusa 1880; Capitolato d'oneri delle opere di com- pletamento del teatro di Siracusa, Siracusa 1888.
28 Cfr. Osservazioni della relazione, cit.
29 Almeno in una delle due possibili soluzioni previste dal Breda, dal momento che le planimetrie portano la scritta "progetto A", mentre il prospetto porta la scrit- ta "progetto AB". I disegni, inediti, appartengono ad una coüezione privata; ciascu- no dei 6 disegni e datato 30 ottobre 1871 ed e firmato "l'architetto compilatore Anto¬nio Breda Capitano".
50 Nel 1878 l'arch. Giuseppe Damiani Almeyda e incaricato dal Comune di com- piere una «ispezione», in conseguenza della quäle redige tre «rapporti»: Rapporto sulla ispezione delle costruzioni del nuovo Teatro Notturno nella cittä di Siracusa (14 agosto 1878); Piano d'arte per le opere di modifiche e di compimento nella costruzio¬ne del Teatro Notturno di Siracusa (24 settembre 1878); Rapporto al sindaco dopo le osservazioni dell'impresa del gennaio 1879 (9 febbraio 1879). Cfr. su questi temi S. Russo, Breve storia del Teatro Comunale di Siracusa, in "Provincia di Siracusa", II, 2, (1981-83), pp. 8-9.
31 Cfr. Comparsa conclusionale del Municipio, cit. Date le difficoltä registrate nel completamento del Teatro Comunale, viene presentato il progetto di un teatro di ini- ziativa privata: il Politeama Epicarmo, da ubicarsi in gran parte nell'ex Monastero del Ritiro: C. Broggi, Progetto di Teatro notturno e diurno - Politeama Epicarmo, Siracusa 1892 (che abbiamo ritrovato tra i carteggi della Biblioteca Comunale di Siracu¬sa). Cfr. inoltre: Relazione del Municipio di Siracusa sullo stato finanziario dell'Ammi- nistrazione, cit.
32 Nel 1887 il progetto redatto dall'arch. Damiani Almeyda per il completamento del Teatro e approvato dal Comune e nel 1888 riprendono i lavori con la stesura del capitolato di appalto. Su progetto dell'architetto, tra il 1888 e il 1889 si awiano le procedure per le opere di decorazione interna, per gli arredi e per il completamento del palcoscenico; nel 1897 il Teatro e pronto per l'inaugurazione: cfr. Archivio Comunale di Siracusa, vol. n. 7, 1887-88; vol. n. 8, 1888; vol. n. 9, 1888-89 (delibere Consiglio Comunale); 1896-98 (delibera di Giunta).
33 Per la cortese segnalazione dello «schizzo prospettico» del Mauceri l'autrice ringrazia Cesare Samä.
34 I progetti per la sistemazione dell'area della Fontana con la strada sul muraglione sono pubblicati in Trigilia, Siracusa, cit., ill. 55/57.