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Antonio Randazzo da Siracusa con amore
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luogo della mostra

in principio fu un sogno 2016
Siracusa Via Roma 31
La mostra è allocata nella prestigiosa sede del palazzo del governo:Siracusa Via Roma 31.


Già Monastero di Santa Maria della Concezione. Era il più antico dei monasteri della città, fondato nel 1169, fuori le mura, dal re Guglielmo II il Buono, sotto la regola di S. Benedetto. ! Ricevette privilegi nel 1197 da Costanza I, moglie di Alfonso IV e | nel 1218 dall'imperatore Federico II e da sua moglie Costanza. Nel 1320, il Vescovo Pietro Montecateno, trasportò il monastero entro le mura e nel 1402 vi si unì quello di S. Margherita, fondato nel 1393 da Giacoma Bonaventura. Per la sua importanza e ricchezza primeggiava tra i monasteri della città, ma fu in buona parte distrutto dal terremoto. Nello stesso luogo si iniziò la ricostruzione del monastero e della chiesa. Quest'ultima era stata rifabbricata nel 165 su progetto del Bonamici e con la supervisione dei lavori dell'architetto Pompeo Picherali.
Il 3 novembre del 1866 le Commissioni iniziarono a prendere possesso dei monasteri e avvertirono le monache che erano sciolte dai voti, per cui le invitarono a scegliere di tornare nelle proprie case o restare nei monasteri. Le monache di S. Maria scelsero a maggioranza di andar via per cui il monastero fu chiuso, si tolsero gli arredi e gli addobbi, mentre le relique di S. Lucia (la veste, le scarpe e un dito) custodite nel monastero vennero portate nella cappella della Santa in Cattedrale e consegnate alla deputazione.
I locali del monastero vennero assegnati alla Provincia e destinati alle sessioni del Consiglio Provinciale.
Nel 1870 iniziarono i lavori di sistemazione di parte del monastero per ospitare gli uffici della Prefettura con ingresso da via Maestranza. Tolte le inferriate, vennero costruiti altri due piani, mentre al piano terra si aprivano cinque portoni per altrettante botteghe, tranne per il "dammuso" d'ingresso. Poche le tracce che rimangono di questa imponente costruzione: un portale su via Laberinto, un ampio arco su via Roma e la Madonna tra due angeli adoranti che ornava la porta del parlatorio e che ora è posta sul portale quattrocentesco dell'ingresso della chiesa su via del Crocifisso.
La chiesa annessa fu lasciata alle cure del clero.


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